Ambientato tra presente e passato, il primo episodio di The Book of Boba Fett, diretto da Robert Rodriguez e scritto da Jon Favreau, alza le aspettative per gli appassionati dell’universo di Star Wars e le abbassa per tutti gli altri. Proprio come The Mandalorian, da cui non si distacca per stile né per qualità realizzativa, la serie usa gran parte del suo tempo per vagare. Ci porta nella galassia lontana lontana per descriverne gli usi, le culture. Mantiene l’aspetto visivo più sporco e polveroso della trilogia classica. Chiede a chi guarda di essere già ben integrato con le mitologie dei pianeti che mostra. L’idea è che il divertimento possa scaturire dagli incontri e dagli scontri che non avrebbero potuto trovare spazio nei film. Il proposito è come sempre di espandere i confini, usare tutti gli oggetti e gli spazi a disposizione per ritornare al cuore della saga.

Pochi dialoghi per un uomo di poche parole, The Book of Boba Fett inizia con un’apprezzabile sintesi visiva, ma no...