Nato all’ombra di un evidente riferimento alla vicenda di Dracula, con un aereo carico di morti che atterrava a New York, cresciuto più come una variazione sul genere degli zombie piuttosto che su quello dei vampiri, infine maturato – non bene quanto avremmo sperato – come un survival apocalittico. Questo è stato The Strain nella sua prima stagione, adattamento della prima parte della trilogia scritta da Guillermo del Toro, anche produttore e regista, solo per il pilot. Una serie vicina alla poetica del suo autore, efficace all’esordio, incapace di gestire il ritmo narrativo nella parte centrale, deludente nel finale. Alcune cadute mitigate dal fatto di non prendersi troppo sul serio, ma alla fine un prodotto difficile da promuovere.

La prima stagione di The Strain può essere idealmente divisa in due parti. Nella prima l’epidemia è ancora sotto controllo, e i pochi eventi sono circoscritti alle abitazioni dei sopravvissuti rimandati alle loro famiglie, o tornati di lo...