Nel giro di quarantaquattro minuti, due storyline che fino ad ora erano state solo abbozzate si evolvono molto velocemente dirigendosi verso la strada della risoluzione. La prima riguarda Rosita e Padre Gabriel e la loro stramba relazione, che a inizio puntata sembrava essere sul filo del rasoio e che per qualche assurdo motivo, e l’aiuto di Cupido a.k.a. Eugene, trova il modo di risolversi troppo frettolosamente (anche se questo non è propriamente un difetto ai fini della narrazione). L’altro argomento che The Walking Dead sviscera rapidamente riguarda Michonne e il suo ruolo da leader (anche se non ama essere chiamata così): la donna ha difficoltà a trovare il modo giusto per farsi comprendere dagli altri. Sin dall’inizio dell’episodio si percepisce un senso di collera interiore e il suo desiderio di restare da sola e prendersi un minuto per piangere o anche solo riflettere. Decisa a rimanere dentro le mura e restia ad aiutare il Regno e contribuire alla reali...