Tiny Pretty Things porta sugli schermi di Netflix il romanzo scritto da Sona Charaipotra e Dhonielle Clayton proponendo un racconto ambientato nel mondo della danza che lascia insoddisfatti a causa del livello mediocre raggiunto dalla rappresentazione del mondo dell’arte e dalla costruzione dei personaggi. La serie, fin dai primi minuti, vorrebbe intrecciare il fascino della vita dei giovani ballerini a un lato oscuro fatto di rivalità, tradimenti, passioni e sfruttamento di minori, non riuscendo però ad andare oltre un intrattenimento più vicino a momenti da soap opera che al thriller e che usa in modo fin troppo gratuito la sessualità all’interno della narrazione. Il contrasto tra la bellezza della danza e la durezza della vita quotidiana delle aspiranti star era già stato tratteggiato con bravura e intensità cinque anni fa dal sottovalutato Flesh and Bone, di cui Tiny Pretty Things sembra purtroppo a tratti la copia sbia...
Tiny Pretty Things (prima stagione): la recensione
Tiny Pretty Things
ideata da Michael MacLennan
Netflix
Tiny Pretty Things (prima stagione), la recensione
La prima stagione di Tiny Pretty Things non sfrutta gli elementi originali a propria disposizione e propone una narrazione purtroppo confusa e sopra le righe
- giovedì
- 16:00 BAD Week
- venerdì
- 14:30 BAD Comics
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