Laura Palmer è un sorriso inquietante rivolto a un soffitto che parla solo con lei, almeno nel momento più terrificante dei Missing Pieces di Twin Peaks. Di sorrisi, ma anche di sguardi rivolti ad un “altrove” non meglio specificato è carico anche The Return, Part 5. La regia di David Lynch declina questi simboli e momenti secondo il mood ricercato, e mai lasciandosi guidare indirettamente da queste. Tutto può apparire lento, sfilacciato, anche frustrante in certi momenti, ma compone un puzzle di sensazioni di grande fascino, diverso da tutto il resto e uguale solo a se stesso. Secondo una visione più grande, anche Twin Peaks interpreta i simboli televisivi, riuscendo a plasmarli come meglio crede e passando attraverso più toni.

E in questo è senza dubbio più simile idealmente al Twin Peaks delle due stagioni, grottesco e corale. Ad esempio, dopo tutti i piccoli momenti dedicati al misterioso lavoro sulle pale del dr. Jacoby abbiamo la risposta: un vlog complottista, a quan...