David Lynch ha un’idea tutta sua del classico “show, don’t tell”. Forse è per questo che un momento normale come la spiegazione chiara e semplice della divisione Blue Rose ci appare quasi avulsa rispetto all’impenetrabilità di tutto il resto. Forse è per questo che i momenti di silenzio tra Gordon e Albert o la frustrante e lunghissima scena con Audrey ci sembrano più affini al linguaggio di Twin Peaks. Ciò che viene mostrato è sempre la superficie, il classico tendaggio rosso oltre il quale vediamo agitarsi ombre che possiamo afferrare solo per intuizione. E quando qualcosa viene detto, si accompagna alla sensazione che ci sia una doppia lettura, qualcosa di celato o simbolico da portare alla luce.

Sono concetti non estranei, ma piacevoli da udire chiaramente, quelli che emergono nel racconto di Albert a Tammy. Esercito ed FBI a collaborare sui cosiddetti casi Blue Rose, sorta di X-Files legati ai misteri che ben sappiamo. Vengono citati Philip Jeffries (David Bowie<...