Zero (prima stagione): la recensione della serie Netflix

Ormai il genere dei supereroi è talmente radicato nel nostro immaginario che è semplicemente impossibile non raccontare certe storie. Prendiamo Zero ad esempio. Lo spunto ha tanto di Misfits, ma questo non vuole dire nulla. Supereroi da quartiere degradato, figure lontanissime dai personaggi dei fumetti, guardiani per caso con “zero” prospettive. Zero quindi non imita, è semplicemente se stesso come lo era Lo chiamavano Jeeg Robot, nel senso che riduce il canone dei supereroi all’unica lingua che può e deve parlare per poter avere un senso. Questa serie di Netflix ha l’intelligenza di capire questa piccola cosa e, anche se non tutto scorre liscio, alla fine è uno degli originali italiani più interessanti della piattaforma.

Protagonista è Omar (ben interpretato da Giuseppe Dave Seke), che sogna di lasciare il quartiere del Barrio di Milano per potersi trasferire all’estero e diventare un disegnatore d...