Il cielo sopra il porto era del colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto.

Person of Interest è più figlio di 1984 di Orwell che del Neuromante di Gibson, ma il bellissimo incipit del primo romanzo cyberpunk della storia ci aiuta a entrare nel vivo del racconto portato avanti negli ultimi cinque anni dalla serie. Jonathan Nolan e J.J. Abrams, ma più il primo coadiuvato da Greg Plageman, hanno costruito nell’arco di cinque stagioni (la recensione dell’ultima) un’epopea cibernetica che ha funzionato su più livelli. Il primo, più immediato, la storia di un gruppo di vigilanti che cerca di reinventarsi una coscienza che non ha più provando a far del bene; il secondo, più simbolico, che parla di sicurezza, etica, e tanti tanti compromessi.

Naturalmente il conflitto centrale, di stringente attualità, rimane quello del baratto tra sicurezza e libertà. Il concetto di osservazione, inteso in senso negativo, come sguardo nascosto sulla privacy, è un class...