La fine della civiltà, e quello che ne consegue, è stata raccontata in un miliardo di modi diversi negli ultimi decenni, ma prima del 2020 a nessuno era venuto in mente di farlo usando le api dubstep: è, senza dubbio alcuno, un motivo sufficiente per ritenere Kipo e l’era delle creature straordinarie una delle opere più importanti del ventunesimo secolo – o quantomeno uno dei migliori originali Netflix nonostante sia stato quasi completamente ignorato in questi mesi, e non solo per colpa della pandemia.

Kipo è il coloratissimo e minuscolo racconto (la prima stagione sono dieci episodi da 20-25 minuti l’uno) della vita in un mondo post-apocalittico che rientra vagamente nella macrocategoria “mutazioni nucleari”; l’opera di Radford Sechrist in particolare sceglie di virare sulle sottocategorie “mutazioni colorate”, “animali mutanti” e “droga”, immaginando un pianeta Terra dove ogni traccia di civiltà è stata inghiottita dalla vegetazione e soggiogata al volere di animali senzienti. Quel ...