Chi ha sparato al sig. Burns? La più grande impresa di tutta la storia di I Simpson

Questo articolo è parte della rubrica Tutto quello che so dalla vita l’ho imparato da I Simpson in cui ogni settimana rivediamo, raccontiamo e celebriamo i 50 episodi della serie che riteniamo più significativi.

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Chi ha sparato al sig. Burns? – I Simpson, Sesta stagione episodio 25 e Settima stagione, episodio 1

homer strattona burns

Nell’audiovisivo la creatività è sempre di gruppo e la produzione, cioè la possibilità che quella creatività sia realizzata nella maniera migliore e più efficace, è una macchina complicata per oliare e far funzionare la quale serve tempo. Il doppio episodio Chi ha sparato al sig. Burns? di certo non è il migliore della storia della serie ma altrettanto certamente è la dimostrazione più muscolare, potente e apicale di cosa sia stato I Simpson. Una serie che diventò immediatamente fenomeno di costume, che crebbe per almeno 8 stagioni (ma potremmo dire anche 12) in direzioni diverse con anime, showrunner e sceneggiatori diversi che hanno esplorato tantissime potenzialità, dimensioni e versioni diverse di una medesima trovata: una situation comedy familiare che funzioni sia come commento alla società che come commento alla televisione (e ai media in generale) stessa. Tutto usando esattamente le armi che critica: marketing e convenzioni.

spa per dirigenti simpson

I Simpson sono uno degli esempi più citati quando si parla di postmoderno. Mangia altre produzioni e altri oggetti pop, assembla pezzi presi altrove per creare il suo racconto originale. Chi ha sparato al sig. Burns? Nasce dall’idea di fare un episodio come quello in cui sparano a J.R. in Dallas. E una volta tanto nasce da un’idea di Matt Groening che nonostante sia il creatore dello show e abbia sempre fatto parte del team produttivo ha scritto solo una puntata dall’inizio alla fine e ha fornito idee e soggetti solo per poche. Stavolta invece l’idea era sia di contenuto che di produzione, perché anche l’episodio con lo sparo a J.R. si poneva alla fine di una stagione (la terza) e l’inizio di un’altra (la quarta). Così avrebbero fatto I Simpson, replicando quell’idea di immenso successo e fama.

ralph petrolio

Siamo alla sesta stagione, gli showrunner sono Oakley e Weinstein, coppia che ha raccolto l’eredità delle prime incredibili annate per poi portarla avanti rinnovando bene il parco sceneggiatori e unendo una serie di cambiamenti ed evoluzioni inevitabili con una coerenza invidiabile. Infatti la prima delle due puntate, il finale della sesta stagione, arriva al suo obiettivo (fare in modo che tutti ce l’abbiano con Burns) iniziando da tutt’altro.

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Per seppellire il criceto della classe Willy scava una buca e accidentalmente scopre il petrolio. Petrolio sotto la scuola elementare. Tutto molto rapido e senza troppi fronzoli.
E siccome è regola che qualsiasi cosa accada negli episodi i protagonisti devono sempre essere i 4 Simpson, parallelamente viene imbastita la trama di Homer e il sig. Burns.

plico homer burns

Per farlo ci vuole una gag geniale di Greg Daniels, la persona materialmente incaricata di scrivere le puntate. Burns vuole recapitare un plico a Pasadena e tutti i passacarte e impiegati se lo passano di mano pronunciando senza pensare solo parole che iniziano per P (“Pasadena prontamente” “Procedimento pronto plico” “Plico profondamente pressante di primaria proiezione profitti per Peter Porter Pasadena” “Priorità?” “Precisamente!”) fino ad arrivare ad Homer che di corsa affannatissimo lo porta a Burns come se fosse lui il destinatario. Lì parte la gag di Burns che non ricorda mai come lui si chiami, qualcosa che era sempre esistito (la routine vuole che ogni volta sia Smithers a ricordargli che è una sua “banca organi del settore 7G”) Ma che stavolta è usata per esasperarlo.

skinner chalmers risate

Un’organizzazione senza lucro con del petrolio?! Non lo permetterò!” è la maniera in cui Burns commenta la notizia della scoperta di quel petrolio mettendo in modo il piano. In realtà la scuola vuole usarlo per migliorare (“Orrenda scuola diventa orrendamente ricca” è il titolo che usa lo Springfield Shopper per dare la notizia). E la scuola sarà solo uno dei molti tasselli contro Burns. L’idea era di coalizzare tutti contro un singolo cattivo e per rendere la cosa sensata, per fare in modo che nessuno si mettesse dalla parte del cattivo che si ritrova un’intera comunità pronta ad ucciderlo, la malvagità doveva essere esagerata, ingiustificabile. Tutto quindi comincia con il petrolio che Skinner e Chalmers vogliono impiegare per soddisfare le richieste di inservienti e studenti, non prima di aver ipotizzato di usare i soldi per borse di studio ed essersi messi a ridere per 7 secondi di fila. Willie vuole una nuova coperta sporca, Cuoca Doris visto che lo staff si lamenta dei topi vuole un nuovo staff e Lisa porta anche Tito Puente, guest star della puntata, ad insegnare musica. Infine Burns si travestirà da studente che suggerisce di dare tutto a lui con la motivazione “Ho un monopolio da mantenere” (detto elencando edifici e vie del Monopoly) ma non fregherà Skinner.

homer bestemmia

Il giorno in cui si inaugura la grande trivella, quando la scuola elementare fa partire la pompa dando l’onere a “la nostra studentessa più intelligente: Lisa Simpson”, in originale si sente anche un fenomenale “NERD!” venire dalla folla (probabilmente di Nelson) che in italiano non è stato tradotto. Che è un peccato perché è proprio lo spirito della serie per il quale non c’è niente di sacro, solenne e intoccabile. Ad ogni modo lì si scopre l’idea che ha avuto Burns: trivellare in diagonale e succhiare via il petrolio prima che ci arrivi la scuola.

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Dall’altra parte invece Homer cerca di fare in modo che Burns si ricordi di lui mandandogli una confezione di cioccolatini con la foto di tutta la famiglia (e mangiandoli effettivamente Burns si ricorda di tutti rievocando le puntate precedenti che l’hanno visto interagire con loro) solo che rimane un ultimo cioccolatino sulla faccia di Homer e quindi non viene considerato. Per ringraziare Burns manderà un bigliettino di ringraziamenti in cui non viene nemmeno nominato Homer. Alla sola lettura ci sarà la miglior rappresentazione di sempre di una bestemmia. Homer chiede di essere lasciato solo, prende fiato e poi si sente un organo che infuria e di colpo colombe che prendono il volo tutte insieme.boe fumo petrolio

Lungo la puntata tutti maturano del livore. L’emissione di petrolio dal pozzo di Burns colpisce la casa sull’albero di Bart ferendo il Piccolo Aiutante di Babbo Natale, costringe il bar di Boe a chiudere per i fumi che produce standogli lì accanto, lascia Barney senza alcol e fa crollare il terreno sotto la casa di riposo di Nonno Simpson costringendolo a vivere dal figlio. Tutti ce l’hanno con lui. Homer penetra nel suo ufficio per scrivere con lo spray a caratteri cubitali IO SONO HOMER SIMPSON e quando Burns lo scopre gli dice “E tu chi diavolo sei?” scatenando un’ira animalesca e minacce di morte esplicite, ma anche Smithers che crolla quando Burns annuncia di voler oscurare il sole così venga impiegata più energia per illuminare la città. E viene licenziato.

dr hibert colpevole

Al consiglio cittadino lo stesso sindaco farà notare “Mi viene riportato che molti di voi stanno accarezzando una pistola”. Così non appena viene oscurato il sole, dopo il consiglio, vediamo Burns vagare per la città mentre si accendono i lampioni e fuori campo sentiamo lo sparo. Moribondo Burns si accascia su una meridiana. La puntata finisce con il dr. Hibbert che indica lo spettatore chiedendo a lui di risolvere il mistero (ma un allargamento dell’immagine svela che in realtà stava parlando con il commissario Winchester). Sui titoli di coda con grande scelta musicale si sente una delle tracce composte da John Williams per il film JFK di Oliver Stone.

La parte 1 va in onda a Maggio, la 2 a Settembre dello stesso anno. Era il 1995 lo stesso del processo a O.J. Simpson, e l’impresa era tenere vivo l’interesse e scatenare teorie dei fan e speculazioni sul colpevole lungo l’estate.

La macchina del marketing Fox era spietata e quel finale con il dr. Hibbert che indica lo spettatore non era un caso. Era stato infatti progettato un concorso da tenersi nei mesi che separavano le due puntate legato ad un numero telefonico 1-800, l’equivalente americano di quelli che da noi erano i numeri 144, ovvero centralini a pagamento che offrivano servizi da fruire al telefono.

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Uno di questi era dedicato al concorso per indovinare chi fosse il colpevole. Il premio era l’opportunità di essere disegnati e comparire in un episodio della serie. La prima proposta dello staff però fu un’altra. In una riunione di marketing in cui si discuteva quale sarebbe dovuto essere il premio David Mirkin, produttore della serie, lanciò l’idea di mettere in palio “Un milione di dollari”. Gli altri al tavolo nemmeno gli risposero. Il clima e il senso di grandiosità era quello.

io sono homer simpson

In palinsesto dopo la messa in onda della parte 1 fu piazzata una puntata speciale della trasmissione America’s Most Wanted intitolata Springfield’s Most Wanted, praticamente una parodia tutta centrata sui principali sospetti dell’omicidio Burns e le quote dei bookmaker sui più probabili colpevoli. Ma non solo, c’era anche un’intervista sul tema a quello che all’epoca era il capo della polizia di Los Angeles, Daryl Gates, e qualche celebrity minore che dava la sua opinione su chi fosse stato. E tutto fatto solo da Fox, senza il contributo dello staff di I Simpson. Si parla di 10 milioni di campagne pubblicitarie tra Pepsi, United Artist Theatres e poi le catene di negozi 7-Eleven lungo quei 4 mesi. Sun Microsystem fu incaricata di creare il dominio Springfield.com (era il 1995!) con dei dossier su tutti i sospettati che avrebbe potuto aiutare i concorrenti. Fu uno dei primi siti in assoluto ad incorporare delle sequenze animate e non solo immagini statiche.
Una campagna che secondo Vulture è seconda solo a quella del 2007 per il film di I Simpson.

burns muore

La puntata in sé era scritta e diretta per essere guardata e riguardata, piena di indizi da cogliere. Il primo e più importante è che Burns parla di rubare caramelle ad un bambino e quando si accascia sulla meridiana vediamo dalla fondina vuota che non ha la pistola, ma poi le iniziali M S che Burns indica cadendo sulla meridiana facilmente fraintendibili con W S di Waylon Smithers (il colpevole che sembrava più probabile) e di molti altri. C’è un frame in cui si vede un diploma di Skinner in cui è riportato il suo nome completo W. Seymour Skinner (W S) e fu inventato lì il cognome di Boe (in originale Moe), cioè Szyslack, così che potesse essere anche lui un possibile colpevole. Su tutto era indispensabile che nessuno sapesse chi fosse stato a sparare. A parte gli sceneggiatori solo David Silverman, animatore capo, sapeva tutto, e Wes Archer che invece era regista dell’episodio era all’oscuro. Per mantenere il più possibile il riserbo il finale della seconda parte fu animato all’ultimo momento, dando ai vari reparti le scene slegate, così che non sapessero come erano legate. E affinché non lo sapessero nemmeno le persone incaricate di animare le scene, ne furono scritte e disegnate diverse con diversi personaggi colpevoli (Barney, Boe, il Piccolo Aiutante, Smithers e ovviamente Maggie), nessuno poteva sapere quale sarebbe stata usata. Anche durante la rituale lettura del copione si arrivò solo fino ad un certo punto non leggendo il finale.

gag divano mugshotQuando finalmente va in onda la parte 2 la gag del divano è una foto segnaletica alla famiglia e l’attacco è un omaggio all’ispirazione di tutto, è Smithers che si sveglia sbronzo e trova il sig. Burns, vivo in casa sua. “Era solo un sogno” dice, facendo direttamente riferimento a J. R., ma in realtà il sogno è quello che sta vivendo e subito si sveglia un’altra volta. In realtà Burns non è morto, o meglio è stato subito trasportato in un ospedale dove è stato dichiarato morto e poi spostato in uno migliore dove le sue condizioni sono state aggiornate a “Vivo”. Lo spiega Kent Brockman in un servizio televisivo che fa il riassunto della puntata precedente e mostra di nuovo gli imputati e le loro motivazioni. Chi ha ucciso il sig. Burns? Parte 2 non è una gran puntata, è tutta finalizzata risolvere le molte trame aperte nella prima e poi a spiegare la conclusione.

simpson twin peaks

Torna anche Tito Puente, guest star pure della parte 2, a cui viene lasciato anche un numero musicale, una canzone eseguita dalla sua band. La canzone è cantata perché Oakley e Weinstein non sapevano che Puente fosse un percussionista. A volerlo infatti era stato Groening, che era fan, e nessuno si era informato bene. Così alla fine il brano musicale eseguito dal suo ensemble (tutto contro Burns) è cantato da un membro della band. Puente a parte le citazioni sono tantissime, c’è un sogno di Winchester girato come Twin Peaks con Lisa che parla al contrario e c’è una gag epica al metal detector di Boe (forse l’unica invenzione comica degna di I Simpson di tutta la puntata). Ma poco altro. Il resto serve a dare spiegazioni, assolvere alcuni personaggi e condurre al gran finale.

skinner interrogato

Prima sembra che sia Smithers il colpevole, poi verrà scagionato da Jasper. In seguito tocca a Skinner essere interrogato e poi a Willie che in kilt ripropone l’accavallamento delle gambe di Basic Instinct. Tutto per arrivare a Homer e alla sua furia contro Burns che non ricorda il suo nome, perché sull’arma del delitto viene trovato il DNA Simpson da un laboratorio corrottissimo (con una stecca di sigarette che fa passare i tempi di attesa da 8 mesi a 8 secondi), il quale viene arrestato e poi scappa come nel film Il fuggitivo per andare ad uccidere Burns.

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Nel finale lì all’ospedale scopriremo da una confessione dello stesso Burns che a sparare è stata Maggie per errore, cosa che salva capra e cavoli, cioè nessuno dei personaggi è un omicida o un potenziale omicida ma si è trattato solo di una tragica fatalità.
Tuttavia Maggie fu l’unica a non essere indicata come colpevole da nessuna delle molte persone che chiamarono il numero 1-800. O almeno nessuno tra i primi 1.000 a chiamare, che era il limite che era stato posto.

simpson basic instinct

Gli indizi erano stati nascosti molto bene, troppo bene. In questa maniera il concorso era stato un fallimento, perché non aveva vincitore. Si decise allora di far vincere l’unica persona ad aver indicato Smithers come colpevole, visto che è il personaggio che per più tempo sembra in effetti esserlo. Si trattava di un’anziana signora di Washington DC che non guardava la serie e a cui non interessava di certo essere disegnata. Le fu offerto allora una compensazione in denaro la cui somma non è però mai stata divulgata.
Ad ogni modo Maggie non è mai stata la prima idea per il colpevole. Doveva essere Barney a sparare. Come beone non aveva più molto smalto, le gag che lo riguardavano erano sempre le stesse, un cambio poteva giovargli (cosa che in effetti è accaduta quando è diventato sobrio). Il progetto era di farlo finire in galera e quindi toglierlo di mezzo per qualche anno. Alla fine invece si optò per Maggie un po’ per l’assurdità del tutto (faceva molto ridere James L. Brooks vero grande boss di I Simpson) e un po’ per il fatto che al centro ci debba sempre essere la famiglia Simpson in un modo o nell’altro.

città di springfield

La doppia puntata con il mistero da indagare lungo l’estate ad oggi rimane uno dei momenti più postmoderni e al tempo stesso classici (con il concorso a premi!) di una serie che ha sempre tenuto un piede nella modernità di linguaggio e nell’audacia di scrittura, ma anche un altro molto molto saldo nel marketing più tradizionale e nello sfruttamento di merchandising, pubblicità, pubbliche relazioni e apparizioni di celebrity. Almeno fino a che questo secondo non ha preso il posto del primo (come nel recente spot Balenciaga), sbilanciando quello che a lungo è stato un equilibrio di delicata precisione e di fatto cambiando identità alla serie. Ci sono sempre gli stessi personaggi, i riferimenti ci sono sempre come ci sono sempre le medesime relazioni tra i caratteri ma ad oggi, tranne rare eccezioni, I Simpson non ha niente a che vedere con I Simpson degli anni ‘90. È uno show di satira di costume che ripete se stesso invece di anticipare le aspettative del suo pubblico e non ha nessuna voglia di battersi per raccontare un mondo pessimo e fallace, anzi mette in scena personaggi slegati dalla realtà con i quali è impossibile relazionarsi.

Questa era l’ultima puntata della nostra rubrica dedicata ai 50 migliori episodi de I Simpson. Trovate tutte le puntate archiviate in questo speciale.

 

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