Il grande paradosso della Peak TV, cioè questi ultimissimi anni di produzione forsennata di serie televisive e di revisione dei loro formati (molte meno da 20 puntate l’anno, molte più da 10-13 e un numero crescente di miniserie), è che la figura che è diventata centrale guadagna sempre meno denaro.

Gli sceneggiatori, in tutti i ruoli che possono assumere, sono sempre più vincolati a un numero limitato di produzioni (che li impegnano per più tempo) a fronte di una paga sempre uguale, per colpa di un sistema di retribuzione antiquato e inadeguato alle nuove modalità produttive.

La situazione non piace a nessuno e l’associazione di categoria americana, cioè la WGA, è sul piede di guerra con il suo nemico storico, cioè l’equivalente associazione dei produttori (PGA). Le prime trattative per un cambio dei termini di retribuzione infatti non sono andate molto bene, visto che i preparativi per un eventuale sciopero sono stati messi in moto. Il 10 aprile le due parti si incontreranno di nuovo...