L’ultimo episodio della prima stagione de Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere è finalmente disponibile su Prime Video, e così gli showrunner della serie possono finalmente parlare di uno dei colpi di scena più attesi: la risposta alla domanda “chi è Sauron?”

In un giro di interviste, Patrick McKay e J.D. Payne hanno parlato a ruota libera proprio di Sauron, svelando molte delle motivazioni per cui è stato scritto il personaggio di Halbrand e, soprattutto, cosa lo aspetta nella seconda stagione. Ecco i passaggi più interessanti:

Una storia sulle origini di Sauron

McKay: “Nei libri del Signore degli Anelli, Sauron è l’incarnazione del male che tutti temono, ed è così potente che non ha nemmeno bisogno di una manifestazione fisica. È l’immagine di un occhio, nei film di Peter Jackson: l’occhio nella torre. Nel nostro caso, sentivamo di dover avere un personaggio. Volevamo studiarlo e analizzarlo interiormente, sperando in questo modo che il pubblico lo seguisse nella sua evoluzione come Oscuro Signore. Lo conosciamo come figura fuori dal nome “Sauron”. In qualche modo, volevamo raccontare la storia delle sue origini. Non volevamo fare una serie incentrata sulla caccia a Sauron, ci piaceva l’idea di Sauron come ingannatore in grado di ingannare persino alcuni spettatori”.

Payne: “È una cosa che Milton fa in Paradiso Perduto e di cui abbiamo parlato molto. Rende Satana un personaggio molto coinvolgente. È, in qualche modo, il primo antieroe, non si riesce a staccare gli occhi da lui. Milton lo ha fatto volutamente, perché voleva che tutti noi cadessimo come erano caduti Adamo ed Eva. Voleva che Satana fosse così persuasivo da sedurre il lettore, e così ci si sente inconsciamente conquistati, percependo poi la propria fallibilità e la necessità di una redenzione. In Tolkien, Sauron è un ingannatore, e sappiamo che nella Seconda Era appare in una forma gentile e affabile. Quindi abbiamo pensato che potesse conquistare anche lo spettatore, facendolo simpatizzare per lui, in modo che quando ci si rende conto di chi è veramente è quasi troppo tardi. Non è un concetto semplice come dire ‘questo è un cattivo, basta non prestargli attenzione’, perché ci siamo affezionati a lui in qualche modo. Abbiamo voluto far fare questo percorso agli spettatori”.

sauron galadriel gli anelli del potere

Gli indizi disseminati per gli spettatori più acuti

Payne: “Se avete avuto dei sospetti durante la stagione, e quei sospetti sono stati confermati, vuol dire che si è creata una connessione emotiva. La tragedia è una delle forme d’arte più grandi di tutte. C’è un motivo per cui cent’anni dopo amiamo ancora Romeo e Giulietta, nonostante si conosca benissimo il finale. Le sorprese appagano solo alla prima visione”.

McKay: “Spero che dopo che sarà andato in onda l’ultimo episodio, gli spettatori decideranno di rivedere la stagione: sarà un’esperienza diversa. E spero che quando uscirà la seconda stagione sia in grado di rendere la prima ancora migliore, perché ve la farà vedere attraverso un altro prisma”.

Sauron avrà un ruolo centrale nella seconda stagione

Payne: “La prima stagione si apre con la domanda: Chi è Galadriel? Da dove viene? Cosa l’ha fatta soffrire? Perché è così motivata? Faremo la stessa cosa con Sauron nella seconda stagione. Riempiremo i passaggi mancanti”.

McKay: “Ora Sauron può essere semplicemente Sauron. Come Tony Soprano o Walter White. È malvagio, ma è una malvagità complessa. Se l’avessimo fatto già nella prima stagione, avrebbe oscurato tutto il resto. Quindi la prima stagione è come Batman Begins, e il film successivo è Il Cavaliere Oscuro, con Sauron che finalmente è uscito allo scoperto. Siamo veramente entusiasti. La seconda stagione segue una storia canonica. Potrebbero esserci degli spettatori che diranno: ‘Questa è la storia che volevamo vedere nella prima stagione!’ Ecco, nella seconda stagione l’avranno.”

Qual è il legame tra Sauron e Adar?

McKay: “L’idea era che la prima stagione della serie raccontasse anche le origini di Mordor, è stata una delle prime cose che abbiamo pensato con gli sceneggiatori. Sono tematiche legate a Tolkien: la distruzione dell’ambiente e della natura, e l’ascesa e la caduta del male. Il Monte Fato era dormiente e si è risvegliato. È un ciclo che si ripete nei secoli. Drammatizzare uno di questi risvegli ci è sembrato in armonia con il canone, e solleticava la nostra immaginazione”.

Payne: “Adar coopta questo piano per i suoi fini, ma quello rimane il piano di Sauron. Se una persona progetta un’auto, e un’altra persona la costruisce, chi ha ideato l’auto? Possiamo leggerla in modi diversi…”

gli anelli del potere sauron

Sul suggerimento di Sauron di usare il Mithril per creare gli Anelli degli Elfi

McKay: “In realtà è stata una scoperta genuina. Celebrimbor ha pensato di creare qualcosa di così bello che può curare il mondo. Dall’altra parte. Sauron sta cercando di costruire un potere per il mondo invisibile. Sauron è potente, ma non così potente da poter ingegnerizzare qualsiasi cosa. È come avere Steve Jobs e Bill Gates: mettendoli insieme, con la tecnologia giusta, possono controllare questo nuovo potere. Sauron ha bisogno di Celebrimbor, e Celebrimbor ha bisogno dell’ispirazione di Sauron e del metallo giusto per creare tutto questo. […] In Tolkien c’è un’idea poetica sul lento svanire degli elfi, sul fatto che l’immortalità degli elfi abbia un limite temporale. Parte di ciò che fanno gli anelli è rallentare questo lento svanire. Quindi abbiamo pensato a quest’idea del mithril e della leggenda su come possa effettivamente essere magico, come risposta al problema canonico dello svanire degli elfi”.

Payne: “In termini temporali, nella Terza Era gli elfi si stanno preparando a lasciare la Terra-di-Mezzo perché qualsiasi cosa accada all’Unico Anello, il loro destino è segnato. I loro anelli perdono d’effetto, altrimenti sarà la fine di tutto. Quindi ci siamo chiesti: com’era questo ‘lento svanire’ prima che gli Anelli lo mettessero in pausa? Abbiamo pensato potessero essere in una situazione disperata”.

Trovate tutte le informazioni su Gli Anelli del Potere nella nostra scheda.

Fonti: The Hollywood Reporter, NY Times

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