Esattamente tra quindici anni, nel salotto di un appartamento a New York, un affermato architetto inizierà a raccontare ai suoi due figli una storia. Una storia abbastanza confusa e dispersiva a dire il vero, che tocca praticamente qualunque argomento tranne quello di cui dovrebbe effettivamente parlare. In questa storia lunga quasi dieci anni ci sono schiaffi a volontà, carriere musicali tenute nascoste, una capra nel bagno, un ananas venuto da chissà dove, un corno francese blu e un ombrello giallo. E poi ci sono cinque amici, che si prendono e si lasciano, ma che sempre si vogliono bene, e c’è una sfilza infinita di pretendenti che arrivano vicinissime a diventare “quella giusta” ma non lo sono mai. E infine c’è la misteriosa e inarrivabile “madre” del titolo, con il suo carico di aspettative talmente mostruoso da far sembrare la botola di Lost un fatterello secondario. Dulcis in fundo: c’è uno dei finali più discussi della storia della tele...