La nuova serie The Last of Us è disponibile in streaming solo su NOW. Ogni lunedì viene trasmesso un nuovo episodio in lingua originale, in contemporanea USA. Il lunedì successivo lo stesso episodio è disponibile anche doppiato in italiano.

The Last of Us è l’esempio perfetto di una storia costruita sui personaggi. Una storia che non ha lo scopo di raccontare vicende particolarmente complesse o originali, ma che preferisce mettere gli esseri umani al centro di tutto. Non è raro, infatti, imbattersi in persone che pensino che il videogioco targato Naughty Dog sia l’ennesimo titolo “zombie”. Eppure, chiunque abbia deciso di dare abbastanza fiducia al team californiano non può non ammettere di essere rimasto a bocca aperta di fronte alla prima mezz’ora di gioco dell’opera del 2013.

Sono passati dieci anni. Dieci anni durante i quali abbiamo vissuto una pandemia che ha spaventato il mondo intero. Dieci anni che hanno permesso alla trasposizione del videogioco di prendere una nuova forma sullo schermo grazie alla serie tv di Craig Mazin e Neil Druckmann, disponibile in streaming su NOW. In questo tempo sono cambiate moltissime cose, a partire dalle persone stesse che hanno vissuto le avventure di Joel ed Ellie, che ora si trovano più mature e consapevoli. Nonostante ciò, i personaggi scritti dallo stesso Druckmann riescono ancora a colpire nel cuore il pubblico di tutto il mondo, sia esso composto da videogiocatori o da appassionati del linguaggio cinematografico.

Com’è possibile che The Last of Us mantenga una tale potenza? Com’è possibile che il cast messo in piedi da Naughty Dog funzioni tanto bene ancora oggi?

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JOEL E LA SUA DISUMANA UMANITÀ

Come abbiamo già avuto occasione di affermare più volte, il cuore della vicenda è senza dubbio il personaggio di Joel. Joel è un essere umano che si è adattato a una società disumana. Gli eventi che lo vedono coinvolto all’interno della prima puntata di The Last of Us sono solo l’inizio di una decadenza che lo conduce agli eventi ambientati (nella serie) nel 2023. Il contrabbandiere interpretato da Pedro Pascal è un protagonista disilluso, disposto a fare qualsiasi cosa per raggiungere i propri obiettivi.

Allo stesso tempo, però, Joel è un personaggio ricolmo di paure. Come abbiamo avuto occasione di discutere nella live con Lorenzo Scattorin (che potete rivedere qui), voce di Joel nel gioco e nella serie, il protagonista di The Last of Us vive ancorato al passato. Vive legato a un tempo che ormai non c’è più, come simboleggia l’orologio ormai rotto regalatogli da sua figlia Sarah. Tutti noi abbiamo avuto un momento nella nostra vita dove ci siamo sentiti “sconfitti” come Joel. Non siamo forse precipitati in una situazione altrettanto drammatica, ma abbiamo “perso” o, peggio ancora, abbiamo paura di perdere di nuovo.

Questa nostra vicinanza con i timori di Joel rende il personaggio dell’opera di Naughty Dog estremamente realistico. Un risultato sorprendente e che, a distanza di dieci anni nei quali tutti abbiamo “perso” qualcosa, colpisce ancora più duramente allo stomaco.

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ELLIE E LA SUA UMANA DISUMANITÀ

Senza entrare troppo nello specifico per tutti coloro che non conoscono il finale del primo gioco o l’intero evolversi del secondo capitolo, possiamo affermare che sin dalle prime battute il personaggio di Ellie riesce a brillare. Parte è merito sicuramente della bravura di Bella Ramsey, ma parte anche dalla scrittura di un personaggio molto stratificato. Ci troviamo, infatti, a una situazione analoga, ma allo stesso tempo opposta, rispetto a quella di Joel.

Ellie è una ragazzina di quattordici anni, ma sin da subito si dimostra impassibile alla morte e alla possibilità di uccidere chi le sta intorno. Un carattere sensato, per un essere umano nato in un contesto come quello dell’America infestata dal Cordyceps. Questa disumanità maturata in una ragazza tanto giovane è senza dubbio di forte impatto, e suscita sin da subito nel giocatore o nello spettatore della serie disponibile su NOW una forte empatia. Un’empatia dovuta al mix tra il fascino per un’eroina tanto decisa e il desiderio di proteggere quella che è, a tutti gli effetti, solo una bambina.

Esattamente come Joel, nel corso del racconto Ellie evolverà, per diventare un personaggio del tutto diverso da come lo abbiamo conosciuto. Un personaggio più strutturato, con pregi e difetti, paure e debolezze. Un personaggio così umano da essere percepito come “reale” e non “immaginario”.

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IL FASCINO DI THE LAST OF US

Come scrivevamo in apertura, il punto di forza di The Last of Us non è tanto la storia, bensì i personaggi che la vivono. Ognuno di essi, che siano protagonisti o comprimari, ha una propria identità. Una propria ragion d’essere all’interno della quale riuscire a immedesimarsi. È proprio questa immedesimazione che rende l’opera di Naughty Dog e lo show di HBO tanto potenti, infilandosi sottopelle e conquistando nuovi utenti dal 2013.

Vi ricordiamo che potete trovare un nuovo episodio in lingua originale ogni lunedì in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Episodio che viene caricato a distanza di una settimana anche doppiato, per tutti coloro che preferiscono godersi lo show in italiano.

Articolo in collaborazione con NOW