La Industrial Light & Magic ha condiviso quattro interessanti backstage dedicati alla realizzazione degli effetti visivi di Andor, la serie di Star Wars che con dodici episodi si è rivelata essere la produzione televisiva più impegnativa della saga finora (ed è in arrivo una seconda e ultima stagione composta da altrettanti episodi).

Intervistato da Before and Afters, che pubblica anche numerose immagini, il supervisore ai VFX Scott Pritchard racconta l’approccio che ha avuto con la serie:

Quando mi hanno parlato della serie per la prima volta, mi dissero che non sarebbe stata una serie con tanti effetti visivi. Non ci sarebbero state sequenze spettacolari con effetti sgargianti: era una serie prevalentemente di ambientazioni, il che mi fece piacere perché adoro realizzare gli ambienti.

La particolarità di Andor è che è stata girata in maniera “tradizionale”, e cioè su set con green screen e soprattutto in esterni, al contrario di The Mandalorian che viene realizzata utilizzando in gran parte il Volume. La coesione è stata data grazie all’impegno in prima persona degli scenografi:

Lo showrunner Tony Gilroy ha messo il supervisore agli effetti visivi Leo Mohen e lo scenografo Luke Hull al centro del nostro brain trust, e questo è fondamentale quando vuoi che venga impresso un taglio alla “Star Wars” al tuo show. Quindi loro venivano coinvolti in ogni decisione, e c’era tantissima fiducia reciproca tra loro tre. Questo è filtrato in tutta la produzione, e così quando abbiamo iniziato a lavorare alla serie le cose stavano già andando nella direzione giusta.

[…] Una delle prime decisioni è stata quella di girare il più possibile in esterni. Il nostro lavoro, quindi, è stato soprattutto quello di espandere i fondali. Per esempio c’era una sequenza girata al The Barbican, che ha un’architettura brutalista molto nota a Londra, e noi abbiamo dovuto integrare questa architettura nell’ambientazione di Coruscant. Abbiamo tenuto il più possibile dell’immagine, perché le scene girate erano incredibili, e abbiamo “aumentato” e reso più imponente l’architettura integrandola nel mondo di Coruscant.

Un altro esempio è la stazione di atterraggio delle astronavi, una specie di fermata della metropolitana, dove c’erano queste gigantesche astronavi che atterravano. Abbiamo girato la scena nella fabbrica McLaren a Woking. È un edificio fantastico, molto futuristico. Fuori c’era questa enorme vasca d’acqua, che faceva riflettere la luce in maniera incredibile in tutto l’edificio, che ha le pareti di vetro.

Per quanto riguarda l’architettura di Coruscant, la ILM si è ispirata agli edifici del passato:

Abbiamo iniziato modellando diversi edifici che potevamo usare come torri. Ci basavamo principalmente sull’architettura della New York degli anni venti, quest’idea della pietra invece che del metallo. Poi inserivamo elementi metallici e cose che riflettessero la luce. Alla fine abbiamo modellato una serie di edifici da usare per popolare l’ambientazione e dare questa sensazione di gruppi di torri. A quel punto, abbiamo modellato il resto in maniera procedurale. Infine, abbiamo scavato dei canali che illuminavamo dal basso per dare la classica atmosfera da Coruscant, con vie illuminate, o trincee come le chiamiamo noi.

Trovate tutte le notizie su Andor nella nostra scheda.

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