SanPa: luci e tenebre di San Patrignano è la prima docuserie originale italiana di Netflix e in questi giorni sta dominando la classifica dei prodotti più visti sulla piattaforma nel nostro paese. Inevitabilmente, vista la natura stessa della storia, ha generato da subito polemiche, con l’immediata presa di distanza della comunità di recupero.

Questo pomeriggio nel parleremo con Francesco Alò sul nostro canale Twitch, alle 17, ma nel frattempo Netflix ha diffuso un nuovo video nel quale la regista Cosima Spender e uno degli autori, Carlo Gabardini, spiegano i retroscena del loro lavoro e soprattutto le motivazioni dietro la realizzazione della docuserie. “La storia di Vincenzo Muccioli e di San Patrignano ha dominato le cronache degli anni ottanta e novanta, per poi sparire completamente,” afferma la regista. “Secondo me ci voleva proprio una docuserie per riraccontarla nei suoi minimi dettagli”.

Potete vedere il video qui sopra.

SANPA: LA TRAMA

SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano racconta l’origine della comunità di recupero per tossicodipendenti fondata, nel 1978, da Vincenzo Muccioli, uomo carismatico che creò quello che era destinato a diventare il più grande centro di riabilitazione per tossicodipendenti in Europa. Le testimonianze, che si alternano nella docu-serie a materiale d’archivio, ripercorrono le vicende che hanno caratterizzato la storia della comunità e del suo fondatore. Uomo amato per i valori che rappresentava, come la lotta contro l’emarginazione, la speranza di un recupero, di un reintegro nella società e di una vita migliore per migliaia di ragazzi e ragazze che negli anni hanno affollato la comunità di San Patrignano, ma anche contestato per i metodi utilizzati per tenere i tossicodipendenti lontani dalle droghe, come ad esempio l’uso delle catene.

Attraverso 25 testimonianze e immagini di repertorio (180 ore di interviste con immagini tratte da 51 differenti archivi), la docu-serie in 5 episodi racconta la controversa storia della comunità di recupero di San Patrignano fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978, a Coriano, in provincia di Rimini.

La regia è di Cosima Spender (Palio, Premio Miglior Montaggio al Tribeca Film Festival 2015). Una Produzione 42. Sviluppato, scritto e prodotto da Gianluca Neri. Prodotto da Nicola Allieta, Andrea Romeo, Christine Reinhold. Oltre a Gianluca Neri gli autori sono Carlo Gabardini e Paolo Bernardelli. La supervisione al montaggio è di Valerio Bonelli (Philomena, Palio, Darkest Hour – Best Film -Academy Awards Nominee 2018).

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