Dopo Paolo GenoveseNicola GuaglianoneMassimiliano BrunoWalter Fasano (montatore di Chiamami Col Tuo Nome), Roberto De Paolis (regista di Cuori Puri), Luca MinieroGianni RomoliVinicio Marchioni, Sabrina ImpacciatoreGabriele Muccino e Giancarlo Fontana + Giuseppe G. Stasi e il gigantesco Sergio CastellittoBadTaste.it ha incontrato Davide Marengo, al timone con Stefano Lodovichi della serie tv RAI recentemente conclusasi Il Cacciatore.

Liberamente ispirata al libro del 2008 Cacciatore Di Mafiosi firmato del procuratore Alfonso Sabella, la serie tv racconta un periodo che va dal 1993 al 1996 quando il pool antimafia di Palermo dà disperatamente la caccia in Sicilia al boss Leoluca Bagarella cercando di ritrovare il figlio del pentito Santino Di Matteo, rapito e tenuto segregato da Giovanni Brusca. I primi sei episodi de Il Cacciatore sono stati diretti da Lodovichi mentre a Marengo è toccato l’onere e l’onore di concludere la serie con la regia delle puntate dalla 7 alla 12.

L’intervista contiene numerosi spoiler circa la trama dello sceneggiato. Ci siamo concentrati con Marengo sulla differenza di stile registico tra lui e Lodovichi in relazione al climax emotivo e psicologico della serie. Con il regista napoletano abbiamo affrontato anche il suo particolare rapporto con la storia narrata nelle 12 puntate in relazione ai suoi sentimenti personali legati alla lotta tra Mafia e Stato italiano portata avanti da magistrati come Alfonso Sabella (cui il protagonista Savierio Barone è chiaramente ispirato) “figli” dell’eroismo di predecessori come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il Cacciatore è stato presentato con successo a Canneseries, primo Festival internazionale delle serie tv svoltosi pochi giorni fa sulla Croisette dove Francesco Montanari ha vinto il premio come Miglior Attore (Il Cacciatore era l’unica serie italiana presente in competizione). Infine abbiamo ricordato con Marengo la sua particolare carriera extratelevisiva partita in quarta a nemmeno 25 anni con corti di grande successo come Shit! (scoperto da Nanni Moretti nel 1997; ne suggeriamo la visione su Youtube) e Dead Train (1997). Per la sua regia abbiamo ricordato anche quattro lungometraggi assai particolari e diversi tra loro come Craj (2005), l’originalissima action comedy romantica con inserimenti spionistici  Notturno Bus (2007), Un Fidanzato Per Mia Moglie (2014) e il mal distribuito Breve Storia Di Lunghi Tradimenti (2012).

Un sentito grazie anche alla Fondazione Istituto Tecnico Superiore Roberto Rossellini con cui BadTaste.it ha stretto una collaborazione per la realizzazione di queste videointerviste. Video a cura di Paolo Carabetta, montaggio di Mirko D’Alessio.

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