Presentato in concorso alla 77esima edizione del Festival di Venezia, Notturno è un film di Gianfranco Rosi montato da Jacopo Quadri con Fabrizio Federico. Qui sopra potete vedere la recensione di Francesco Alò, mentre subito sotto la sinossi trovate il podcast.

NOTTURNO: LA TRAMA

Girato nel corso di tre anni sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, il film racconta la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS. Storie diverse, alle quali la narrazione conferisce un’unità che va al di là delle divisioni geografiche. Tutt’intorno, e dentro le coscienze, segni di violenza e distruzione: ma in primo piano è l’umanità che si ridesta ogni giorno da un “notturno” che pare infinito. Notturno è un film di luce dai materiali oscuri della storia.

NOTTURNO: IL COMMENTO DEL REGISTA

In Medio Oriente, durante le riprese del film, ho incontrato le persone che vivono nelle zone di guerra. Ho voluto raccontare le storie, i personaggi, oltre il conflitto. Sono rimasto lontano dalla linea del fronte, ma sono andato là dove le persone tentano di ricucire le loro esistenze. Nei luoghi in cui ho filmato giunge l’eco della guerra, se ne sente la presenza opprimente, quel peso tanto gravoso da impedire di proiettarsi nel futuro. Ho cercato di raccontare la quotidianità di chi vive lungo il confine che separa la vita dall’inferno.

 

 

SPECIALE FESTIVAL DI VENEZIA

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