Presentato in apertura alla 35esima Settimana Internazionale della Critica, The Book of Vision è stato uno dei protagonisti della 77esima edizione del Festival di Venezia. Al Lido abbiamo avuto l’occasione di parlare del film proprio con il regista Carlo S. Hintermann, oltre che con i due attori internazionali Lotte Verbeek e Charles Dance.

Potete vedere le nostre interviste sottotitolate qui sopra e qui sotto!

 

 

Diretto da Carlo S. Hintermann, The Book of Vision vanta un cast internazionale tra cui figurano Charles Dance, Lotte Verbeek, Sverrir Gudnason, Isolda Dychauk e Filippo Nigro. Direttore della fotografia Joerg Widmer, tra i più celebrati direttori della fotografia europei, mentre lo scenografo è David Crank, considerato uno dei più talentuosi scenografi americani, infine la costumista è Mariano Tufano, vincitore del David di Donatello per i costumi di Nuovomondo nel 2007. Le musiche sono curate da Hanan Townshend in collaborazione con Federico Pascucci.

Questa la sinossi ufficiale:

Eva (Lotte Verbeek), una giovane e promettente dottoressa, abbandona la sua carriera per immergersi nello studio della Storia della medicina e mettere in discussione tutto: la propria natura, il proprio corpo, la propria malattia e un destino che sembra segnato.

Johan Anmuth (Charles Dance) è un medico nella Prussia del Settecento, in bilico tra nuove spinte razionaliste e antiche forme di animismo. Book of Vision è il manoscritto capace di intrecciare le loro esistenze in un vortice ininterrotto. Lontano dall’essere un testo scientifico, il libro contiene le speranze, le paure e i sogni di più di 1800 pazienti: il medico prussiano sapeva come ascoltarli e il loro spirito vaga ancora tra le pagine, dove vita e morte fanno entrambe parte di un unico flusso. La storia di Anmuth e dei suoi pazienti darà così a Eva la forza per vivere appieno la propria vita, comprendendo che niente si esaurisce nel proprio tempo.

The Book of Vision è scritto da Marco Saura e Carlo Hintermann, quest’ultimo al suo primo lungometraggio di fiction da regista dopo aver diretto alcuni documentari ed essere stato regista di seconda unità per le riprese italiane di The Tree of Life di Malick. Malick ha contribuito a mettere insieme un team di altissimo livello per la produzione, dal direttore della fotografia Joerg Widmer allo scenografo David Crank.

 

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