Come abbiamo più volte avuto l’occasione di affermare, Valorant è una delle opere videoludiche che, negli ultimi mesi, è riuscita maggiormente a calamitare l’attenzione dei videogiocatori di tutto il mondo. Il motivo è un perfetto mix tra l’indiscutibile fascino del gioco, un FPS competitivo dal ritmo serrato, e il sapiente marketing di Riot Games, che ha permesso al titolo di diffondersi a macchia d’olio sulle piattaforme di streaming.

Tramite un post su Twitter, l’account ufficiale di Valorant ha annunciato oggi quale sarà il primo nuovo Agente a entrare nella versione definitiva del titolo, prevista per domani, martedì 2 giugno.

 

 

Si tratta di Reyna, affascinante ragazza dai magici poteri e ideata dal lead character designer del gioco, Ryan “Morello” Scott, che in un suo Tweet ha provveduto a descrivere maggiormente il personaggio.

Reyna ha la capacità di sfruttare una risorsa nota come Soul Orbs per attivare due differenti abilità. La prima permette alla nuova Agente di ripristinare del tutto la propria vita e il 50% della propria armatura, mentre la seconda garantisce alla ragazza una sorta d’immortalità per alcuni secondi, privandola però della possibilità di aprire il fuoco sui propri nemici. Come già accennato, queste due abilità necessitano di consumare Soul Orbs, ottenibili esclusivamente uccidendo i propri avversari.

 

 

Scott ha anche affermato che la Ultimate di Reyna le permetterà di ottenere un rateo di fuoco maggiore, una ricarica più rapida, un rinculo ridotto e un potenziamento delle proprie abilità. Segnaliamo, come potete vedere nel video all’interno del Tweet qui sopra, che la nuovo Agente di Valorant può anche lanciare una particolare granata in grado di accecare i giocatori per qualche secondo.

Insomma, Reyna sembra avere tutte le carte in regola per risultare un personaggio non solo bello da vedere, ma anche interessante da sperimentare sul campo di battaglia.

E voi cosa ne pensate? Siete affascinati dalla new entry di Valorant, oppure avreste preferito qualcosa di differente?

 

Fonte: Polygon