Le Loot Box stanno diventando il nuovo cancro dell’industria videoludica. O almeno così dicono i detrattori, ovviamente. Le troviamo in tutti i titoli più importanti usciti negli ultimi mesi, da Injustice 2 a Destiny 2, con Forza Motorsport 7 e L’Ombra della Guerra come esempi recentissimi. A rendere il tema controverso è il suo legame con le microtransazioni e sembrava che Assassin’s Creed Origins dovesse implementare qualcosa del genere.

Fortunatamente gli sviluppatori hanno fatto chiarezza, come ci raccontano i colleghi di Eurogamer. Intanto non esistono le “casse premio”, come vengono a volte chiamate in Italia. Quelle che sembravano loot box sono in realtà degli scrigni che possiamo comprare da un mercante speciale. Il suo nome è Reda e questi suoi prodotti contengono materiale casuale. Il team di sviluppo si è infatti accorto negli anni di come alcuni utenti amino sfruttare appieno il sistema economico del gioco, accumulando grandi somme di denaro. Grazie ai prodotti di questo particolare commerciante, avranno qualcosa di interessante su cui spendere un sacco di soldi. Essendo Assassin’s Creed Origins alla base un RPG, i giocatori che prediligono l’esplorazione ed il loot più tradizionale saranno ugualmente soddisfatti dal gameplay.

Insomma, pericolo scampato, niente pay- to-win. Rimangono alcune microtransazioni che accelerano la crescita del protagonista, per i giocatori meno pazienti, ma non esistono contenuti preclusi a chi non volesse aprire il portafogli.

Assassin’s Creed Origins uscirà il 27 ottobre su Xbox One, Playstation 4 e PC.

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