Con il seguente comunicato, Sony Interactive Entertainment ha annunciato tramite il PlayStation Blog che l’open-world Days Gone arriverà su Epic Games Store e Steam il 18 maggio 2021. La versione PC sarà impreziosita da una grafica migliorata, supporto per monitor 21:9 ultra-wide, possibilità di utilizzare mouse e tastiera e tutti i contenuti post-lancio usciti su PlayStation 4.

 

 

Di seguito trovate tutti i dettagli sul gioco:

 

Days Gone è un gioco d’azione open-world ambientato nell’alto deserto del Pacifico nord-occidentale, due anni dopo che una misteriosa pandemia globale ha decimato il mondo, uccidendo la maggior parte della popolazione e trasformando molti individui in creature selvagge senza cervello. I sopravvissuti vivono in un mondo in cui le risorse sono scarse, la violenza e l’omicidio sono comuni e i Freaker vagano per la natura incontaminata.

I giocatori affronteranno il mondo di gioco nei panni di Deacon St. John, un vagabondo cacciatore di taglie che vive al di fuori degli accampamenti civili. Deacon sopravvive usando le abilità apprese prima che il mondo finisse, correndo per il Mongrels MC, un club motociclistico fuorilegge, dove violenza e caos erano elementi dominanti.

Days Gone è la rappresentazione di come ognuno di noi potrebbe reagire alla perdita dell’amore e dell’amicizia, la raffigurazione degli irrimediabili cambiamenti che ogni individuo subirebbe nell’affrontare la vendetta e la disperazione: perché sopravvivere non è vivere. Per Deacon, in particolare, l’avventura simboleggia un viaggio di redenzione per continuare a credere nella speranza.

 

Qui sotto, invece, trovate un estratto della nostra recensione di Days Gone:

 

Days Gone ha in sé qualcosa di speciale, seppur costretto in una struttura ludica ormai collaudata. Ha i suoi momenti contemplativi, in cui distogliere lo sguardo per qualche minuto dalla morte e dalle sue conseguenze, ha le sue furiose sparatorie, in cui l’adrenalina vuole quasi prendere il controllo del pad, ha intense corse su due ruote, che esaltano la precarietà di un pianeta Terra definitivamente mutato. E ha soprattutto un cuore grande, quasi quanto le sconfinate foreste dell’Oregon.

 

Fonte: Comunicato Stampa