Metroid Dread debutterà finalmente domani, a diciannove anni di distanza dal precedente capitolo (fortunatamente a molti anni in meno di distacco da un Metroid in generale), in esclusiva per Nintendo Switch.

Si tratta del quinto capitolo della serie 2D iniziata nel 1986, ed è un sequel diretto degli eventi occorsi nel 2002 in Metroid Fusion. Ma cosa dovete sapere per avvicinarvi a questa nuova avventura di Samus Aran? Volendo vi basterebbe avviare Metroid Dread nella giornata di domani e guardare con attenzione i primi cinque minuti di gioco, in cui la stessa Samus ripercorre le vicende generali con un occhio specifico su Fusion, episodio a cui questo quinto capitolo sembra legato particolarmente.

In questo appuntamento col Dov’eravamo rimasti quindi, riassumeremo brevemente la trama dei quattro capitoli (e dei relativi remake) con spoiler annessi e ci soffermeremo su dove e come poter recuperare gli altri episodi delle avventure 2D di Samus Aran.

metroid dread

 

Nel primo Metroid, uscito nel 1986 su NES, Samus viene mandata sul pianeta Zebes per fermare i pirati spaziali, che stanno cercando di utilizzare la razza aliena dei Metroid per conquistare l’universo. Qui incontrerà alcuni di coloro che diventeranno i suoi nemici storici, Ridley e Kraid, al servizio del Cervello Madre. Se avete un abbonamento al Nintendo Switch Online, potete recuperare questo capitolo all’interno della collezione NES.

Nel 2004 Nintendo pubblicò Metroid: Zero Mission, remake completo del primo capitolo, in cui veniva introdotta ufficialmente anche  la versione senza tuta energia di Samus. In una sequenza inedita dopo aver sconfitto Cervello Madre infatti, l’astronave della cacciatrice di taglie viene intercettata durante la sua fuga nello spazio e viene colpita, precipitando sulla superficie di Zebes. L’eroina entra nel tempio di Chozodia e trova la vera Tuta Energia dei Chozo con cui riesce a sconfiggere definitivamente i Pirati Spaziali. Al momento l’unico modo per giocare Zero Mission senza game Boy Advance è la Virtual Console di Wii U.

 

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Metroid II: Return of Samus, arrivava sugli scaffali nel 1992, in esclusiva per Game Boy. Questo secondo capitolo si rivelerà fondamentale per la storia del brand, perché mostrerà il lato più umano di Samus. La Federazione chiede infatti a Samus di eliminare definitivamente i Metroid sul loro pianeta natale, SR388. Dopo avere sconfitto la maggior parte di essi, regina compresa, Samus incappa in un uovo di Metroid che si schiude. La larva Metroid, per imprinting, crede Samus sua madre che decide di adottarla. Potete recuperare questo gioco solamente sulla Virtual Console di Nintendo 3DS.

Anche in questo caso Metroid: Samus Returns, il remake del 2017 (primo approccio di Mercury Steam con il brand) aggiunge nuovi elementi alla trama principale. Samus e il piccolo Metroid affrontano una nuova versione di Ridley, una volta sconfitto i lduo abbandona il pianeta, incurante della presenza di una nuova minaccia, i terribili parassiti X che, ora liberi dall’unica razza capace di sterminarli, possono finalmente uscire allo scoperto. Samus Returns è il capitolo più moderno della serie, ed è disponibile per Nintendo 3DS. Mercury Steam si dimostrò all’altezza del compito  di creare un remake di Metroid II e al team spagnolo venne poi affidato Metroid Dread.

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Super Metroid è da sempre il capitolo più apprezzato della saga. Mentre gli scienziati stanno studiando il piccolo Metroid, Ridley attacca la stazione spaziale e lo rapisce, riportandolo su Zebes. Samus parte ovviamente all’inseguimento, scoprendo che i pirati spaziali vogliono clonare il piccolo, e nel frattempo hanno anche resuscitato Cervello Madre. Samus riaffronta vecchie nemesi ma sta quasi per soccombere sotto i colpi di Cervello Madre, quando viene salvata dal piccolo Metroid che si sacrifica per potenziarla. Samus, distrutta nel cuore ma rafforzata fisicamente, sconfigge una volta per tutte Cervello Madre e fa esplodere il pianeta. Se avete un abbonamento al Nintendo Switch Online, potete recuperare questo capitolo all’interno della collezione Super NES.

Infine c’è Metroid Fusion, uscito nel 2002 su Game Boy Advance. Come dicevo in apertura, la trama di Fusion è riassunta all’inizio di Dread ma, per completezza, ricapitoliamo gli eventi di questo amato quarto episodio. Durante un’ispezione su SR388, Samus viene infettata da un organismo chiamato Parassita X: si tratta di un parassita che duplica il corpo delle proprie prede dopo averle uccise, nonché il motivo per cui i Chozo crearono i Metroid. Fuggita a stento, viene curata con un vaccino creato ancora una volta dal piccolo Metroid, la tuta energia si fonde parzialmente nel corpo della cacciatrice, potenziandola ulteriormente e rendendola immune ai Parassiti X. Purtroppo è troppo tardi e in una missione successiva, Samus si scontra con Sa-X una copia identica a lei e dotata degli stessi poteri. Sulla nave abbandonata su cui si svolge il gioco inoltre, Samus scopre che la  Federazione Galattica stava cercando di ricreare i Metroid. Con l’aiuto dell’IA Adam (basata sulle memorie del suo ex capitano), l’eroina riuscirà a distruggere sia la nave che SR388. Purtroppo però un esemplare di parassita X riesce a fuggire. Al momento l’unico modo per giocare Zero Mission senza game Boy Advance è la Virtual Console di Wii U (o se siete fortunati lo avrete su 3DS come parte del programma Ambassador).

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Come si concluderà la storia di Samus Aran? Riuscirà a debellare per sempre i Parassiti X? Lo scopriremo a partire da domani, dopo 19 anni, con Metroid Dread, che vi ricordiamo essere un’esclusiva Nintendo Switch.