Nuovo appuntamento con l'Archivio Videoludico, questa volta dedicato ad alcuni storici titoli horror e ritorni nel campo delle avventure grafiche.

Jennifer Connelly aveva solo quindici anni quando diventò la protagonista di Phenomena, il celebre horror di Dario Argento. L'attrice aveva già recitato in C'era una volta in America e negli anni successivi avrebbe preso parte a film come Labyrinth, Dark City, Requiem for a Dream, Dark Water. Mica bruscolini. Chissà se Jennifer sa che esiste un personaggio che porta il suo nome, che ha le sue sembianze e che è protagonista di un videogioco dichiaratamente ispirato a Phenomena. Clock Tower viene realizzato nel 1995 dagli sviluppatori giapponesi di Human Entertainment e, anche se non è mai giunto in Occidente, è l'apprezzato capostipite di una serie horror che, spin-off compreso, è arrivata fino al 2005. Perché questa introduzione? Da tempo l'Archivio ha iniziato un gioco con i suoi utenti: ogni mese spetta agli utenti votare un titolo da acquisire perché venga salvato a futura memoria. A febbraio è toccato proprio a Clock Tower 3, che a voler essere pignoli non ha niente a che fare con la nostra Jennifer, ma rimane un titolo interessante, pur accolto con una certa freddezza dalla critica. A gennaio era stata la volta del jappofestoso Gitaroo Man, rhythm game che ha poco da spartire con le atmosfere lugubri di Clock Tower.

Parentesi. I compleanni che cadono a cavallo di due mesi non sai mai dove piazzarli. Alla fine abbiamo optato per il report di febbraio. Il 31 gennaio si sono infatti festeggiati due compleanni mica da poco: Final Fantasy VII spegneva diciassette candeline, il primo Silent Hill quindici. Se il settimo capitolo della celebre saga Squaresoft è il titolo che più di ogni altro ha contribuito a rendere popolare in Occidente il genere dei J-RPG, il survival horror Konami è stato a lungo l'alternativa chic a Resident Evil, anche se poi si è "spento" nel corso degli anni a causa di episodi incapaci di eguagliare la qualità dei primi due capitoli.

Chiusa parentesi. Ci sono acquisizioni che rendono felice l'archivista (o il giocatore attempato). Per cui l'arrivo di una copia scatolata ancora intonsa di Ecstatica non poteva che essere accolto con gioia e gaudio in Archivio. Per chi non lo sapesse, Ecstatica venne pubblicato nel 1994, due anni dopo Alone in the Dark e due anni prima di Resident Evil. Schiacciato dalla fama dei due mostri sacri del genere, il survival horror Psygnosis è andato incontro all'oblio. È tuttavia un titolo che merita di essere riscoperto: non solo per la bizzarria delle sue atmosfere, ma anche per la particolare realizzazione tecnica a ellissoidi. Che oggi fa un po' sorridere, ma al tempo aveva un fascino indiscutibile. Sempre a febbraio ci è stata donata da Double Fine Productions una copia di Broken Age, titolo che segna il ritorno al genere delle avventure grafiche per Tim Schafer, papà di Full Throttle e Grim Fandango.

Non solo giochi a febbraio, ma anche libri che sono andati ad arricchire il Centro Studi AV. Numero uno: “Il videogioco” (Editrice La Scuola, 2013), volume in cui Mauro Salvador ricostruisce la storia del medium, dedicando spazio all'evoluzione dei generi, alle relazioni col cinema e gli altri media. Numero due: “Tentacle Erotica” (Edizioni Mimesis, 2013), una riflessione di Marco Benoît Carbone sull'erotismo tentacolare di stampo giapponese. Un gusto che va ben oltre i confini nipponici e che coinvolge trasversalmente i media, dal cinema al videogioco.

Rimanendo in tema AV, e per concludere, vi ricordiamo che il 7 aprile è il termine ultimo per partecipare al Premio AV per le migliori tesi di laurea sul videogioco.