Quando venne annunciato, Gotham Knights lasciò tutti a bocca aperta. Dopotutto il canovaccio narrativo sembrava pescare a piene mani da quel finale enigmatico di Batman: Arkham Knight, andando a trattare gli avvenimenti successivi alla morte di Batman. Poche ore dopo l’uscita del primo trailer, però, gli sviluppatori sono stati costretti a fare una precisazione. Le nuove avventure dei personaggi targati DC Comics sarebbero state ambientate in un universo totalmente sganciato dalla magnifica trilogia portata avanti da Rocksteady. Una rivelazione che deluse moltissimi videogiocatori..

Una volta abbracciata questa collocazione narrativa, siamo rimasti affascinati da quanto mostrato mese dopo mese da WB Games Montréal. Gotham Knights sembrava prendere alcuni elementi dai vari Arkham, per poi adattarli alla sua natura inedita da gioco di ruolo. Il tutto con l’aggiunta del multiplayer, feature in grado di attirare ancora di più la nostra attenzione.

Sono passati poco più di due anni dall’annuncio al DC FanDome e, finalmente, abbiamo potuto esplorare Gotham City in lungo e in largo. Dopo aver affrontato la Corte dei Gufi e numerosi altri avversari siamo finalmente pronti per darvi la nostra opinione su un titolo che, al netto di qualche difetto, ci ha fatti divertire per quasi trenta ore. Se siete curiosi di scoprire quanto l’assenza di Batman abbia influito su questo titolo, siete nel posto giusto.

QUATTRO CAVALIERI IN CERCA D’AUTORE

Come già accennato, Gotham Knights racconta gli eventi successivi alla morte di Batman, avvenuta durante un mostruoso scontro con Ra’s al Ghul. Gotham City è rimasta orfana del suo principale difensore e ora tocca a Nightwing, Robin, Batgirl e a Cappuccio Rosso impedire che la criminalità prenda il sopravvento. Una possibilità tutt’altro che remota e che potrebbe ulteriormente far precipitare la situazione nel caos se i vari avversari dell’Uomo Pipistrello venissero a sapere della sua dipartita. Nel bel mezzo di tutto ciò spunta inoltre una nuova minaccia, costituita dalla Corte dei Gufi, una setta che sembra governare Gotham nell’ombra da molti anni.

Come sempre evitiamo di entrare nello specifico per non rovinarvi l’esperienza, ma sappiate che siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla narrazione di Gotham Knights. Nonostante nelle scorse settimane si sia parlato molto sul web di quanto l’assenza di Batman potesse influire negativamente sulla storia, crediamo che il punto di forza del racconto sia proprio la morte dell’Uomo Pipistrello. Si ha finalmente l’occasione di vedere cosa lega la “Bat-Famiglia” a Bruce e come la sua personalità abbia influenzato in modi diversi i quattro protagonisti. Protagonisti che non solo vantano dialoghi ben scritti, ma che ci permettono di affrontare l’intera avventura in modi simili, ma allo stesso tempo diversi.

In Gotham Knights si deve infatti scegliere quale dei quattro Cavalieri utilizzare, vedendo così ogni missione dal punto di vista del personaggio scelto. Questo comporta cut-scene leggermente diverse in base all’eroe in uso, lasciandoci sempre con il desiderio di scoprire come si sarebbe comportato un altro eroe in quella situazione. Abbiamo giocato alla gran parte dell’avventura con Robin, permettendo al piccolo Pettirosso di evolvere da personaggio più mite a combattente deciso. Siamo certi che alcune situazioni, viste attraverso gli occhi di Cappuccio Rosso, avrebbero preso una piega differente, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi.

Gotham Knights

MECCANICHE GDR NON VI TEMO

Gotham Knights è un gioco di ruolo d’azione. Un titolo che prevede che il giocatore affronti diverse tipologie di missioni per sbloccare punti con i quali salire di livello. Punti e materiali, necessari per creare un nuovo equipaggiamento, fondamentale per affrontare missioni di grado sempre più elevato. La verità è che il gioco di WB Games Montréal avrebbe funzionato benissimo anche senza quell’elemento GDR che sembra spesso inserito solamente per allungare il brodo. Sia chiaro: ci troviamo di fronte comunque a un lavoro ben fatto, ma ci siamo trovati a ragionare su come il flow di gioco ne avrebbe guadagnato se, invece di affrontare quest secondarie per sbloccare l’ennesima armatura più potente, i dev si fossero concentrati maggiormente ad aggiungere nuove avventure con nuovi villain da sconfiggere.

Per il resto, l’opera diretta da Patrick Redding è strutturata in una serie di missioni durante le quali esplorare nuove aree, affrontare gruppi di nemici e superare semplici puzzle ambientali. Il tutto passando attraverso un mondo aperto ricco di attività secondarie. La varietà di queste situazioni è innegabile, almeno quanto lo è la loro classicità. Un po’ come Marvel’s Spider-Man, anche in Gotham Knights si percepisce un modo “vecchio” di concepire l’open world, ma, proprio come le avventure di Peter Parker, non per questo meno divertente. Un risultato che, di conseguenza, ci sentiamo di elogiare e non di criticare. Siamo rimasti intrappolati nel vortice di gioco, affascinati da una Gotham davvero sensazionale e da un mood che ci ha ricordato i già citati titoli di Rocksteady.

Gotham Knights

UN COMBATTIMENTO “ISPIRATO”

Proprio dai vari Arkham, Gotham Knights tenta anche di “rubare” il combat system, prendendo come riferimento il Freeflow Combat e rendendolo più “strategico”. Il risultato è qualcosa di simile, ma allo stesso tempo di differente dal materiale originale. Affrontare orde di avversari è sicuramente molto appagante, ma con questa nuova iterazione del sistema di combattimento si va un po’ a perdere l’aspetto cinematografico degli scontri. Non si può più, infatti, bloccare gli avversari con il giusto tempismo per sferrare possenti colpi finali, bensì è spesso consigliato schivare i loro colpi, cercando il momento giusto per contrattaccare e aprire una breccia nelle loro difese. Un approccio leggermente differente, che emerge soprattutto durante gli scontri con molti nemici, ora più caotici e meno equilibrati.

Gotham Knights

LA LUNGA NOTTE

Negli ultimi giorni si è spesso parlato di come Gotham Knights giri a 30 FPS, apparentemente danneggiando il risultato finale. La verità è che, pur con qualche problema a raggiungere persino i sopracitati fotogrammi, non abbiamo mai realmente provato fastidio nello svolazzare tra i palazzi di Gotham City. Il titolo di WB Games Montréal offre modelli 3D curati, una buona illuminazione e, più in generale, un discreto colpo d’occhio. Avremmo preferito avere la possibilità di passare da una modalità “Risoluzione” a una “Prestazioni”? Probabilmente sì, ma questo non compromette il risultato finale.

Un ottimo lavoro è stato fatto anche per quanto riguarda il comparto audio. La colonna sonora ci ha davvero conquistati, stupendoci in positivo durante un paio di momenti che preferiamo non rivelarvi. Buono il doppiaggio che, nonostante qualche voce più calzante di altre, ci ha permesso di affrontare l’intera avventura in italiano.

Esattamente come i quattro protagonisti devono imparare a convivere lontani dall’ombra di Batman, anche Gotham Knights tenta di staccarsi dalla serie Arkham di Rocksteady. Talvolta questo funziona, mentre altre volte non fa che dimostrare quanto i tre capitoli della celeberrima trilogia siano dei veri e propri gioielli. Insomma: se amate le storie del Pipistrello e cercate un gioco di ruolo d’azione dall’ottima narrativa e ricco di cose da fare, questo è il titolo che fa per voi. Abbiamo giocato parte dell’avventura anche in multiplayer e ammettiamo di aver apprezzato questa valida aggiunta. Nulla di rivoluzionario, ma sicuramente una novità che ci sentiamo di promuovere appieno. Se avete un amico con cui condividere il vostro viaggio a Gotham City, quindi, il nostro consiglio è di tenere sottocchio questo titolo. Gotham Knights potrebbe, in ogni caso, regalarvi grandi sorprese e farvi compagnia per molte ore.

VOTO8
Tipologia di gioco

Gotham Knights è un gioco di ruolo d’azione che mescola alcuni elementi provenienti dai titoli targati Rocksteady con inedite meccaniche GDR.

Come è stato giocato

Il titolo è stato giocato su PlayStation 5 grazie a un codice cortesemente fornitoci dal Publisher.