Quando venne annunciato I Puffi: Missione Vilfoglia, la nostra prima reazione non fu certo delle più entusiastiche. Dopotutto il titolo sviluppato da OSome Studio e pubblicato da Microids sembrava un semplice tie-in, creato per soddisfare i giocatori più giovani. È con estremo piacere, quindi, che possiamo affermare di esserci sbagliati.

Per coloro che non conoscessero i simpatici esserini blu, sappiate che i Puffi sono personaggi dei fumetti ideati nel 1958 dall’autore belga che risponde al nome di Peyo (Pierre Culliford). Inutile dire che il successo di questi abitanti dei boschi fu dirompente, permettendo ai Puffi di raggiungere il mercato del cinema e delle serie animate. I meno giovani si ricorderanno anche di alcuni videogiochi dedicati alle creature azzurre. Videogiochi che, in alcuni casi, hanno saputo rivelarsi divertenti e curati. Esattamente come Missione Vilfoglia, di cui vi vogliamo parlare oggi.

 

 

La trama del nuovo titolo di Microids vede il villaggio dei Puffi minacciato dalla pericolosa diffusione della Vilfoglia, una pianta che rischia di distruggere l’equilibrio della foresta. Dietro l’espandersi di questo “morbo” pare esserci Gargamella, il principale antagonista dei Puffi. Ecco che, quindi, Forzuto, Quattrocchi, Cuoco e Puffetta dovranno partire alla ricerca dei magici ingredienti per porre fine all’avanzata del rampicante. Un’avventura ricca di pericoli e di insidie, da affrontare armati del potente Puffizzatore.

Il comparto narrativo dell’opera sviluppata da OSome Studio risulta perfettamente in linea con quanto visto soprattutto nella serie animata degli anni Ottanta. I nostri protagonisti intraprenderanno un viaggio all’interno del bosco e, nonostante l’assenza di particolari colpi di scena, incontreranno gran parte del cast tanto caro ai fan dei personaggi. I narrative designer sono stati bravi a sfruttare alcuni Puffi meno famosi, permettendo loro di svolgere una funzione da comprimari che abbiamo davvero apprezzato. Siamo rimasti notevolmente colpiti anche dai dialoghi, talvolta in rima e altre volte perfettamente adattati al lessico utilizzato nel cartone animato. Peccato però per l’assenza delle voci italiane, che avrebbero sicuramente contribuito a rendere il gioco più simile alla serie di Hanna-Barbera.

 

 

Come già accennato, per sconfiggere la Vilfoglia i Puffi dovranno utilizzare il Puffizzatore. Trattasi di un oggetto creato da Inventore che permetterà ai nostri protagonisti di curare la foresta malata. Ma questo non è nulla! Il Puffizzatore garantirà ai quattro eroi abilità uniche. Abilità come la planata, un rapido scatto e la possibilità di assorbire gli avversari, per poi lanciarli contro altri nemici. Proprio le varie creature presenti nel bosco hanno saputo stupirci per varietà nel combat system. Le sezioni finali del gioco, infatti, mettono in campo un roster di avversari davvero variegato, spingendo il giocatore ad cambiare continuamente strategia. La difficoltà rimane tarata verso il basso, ma ammettiamo di esserci davvero divertiti nell’applicare tutte le abilità apprese nel corso dell’avventura.

Persino il level design dei mondi che ci troveremo a esplorare ci ha convinti quasi del tutto. Nonostante una linearità di fondo, infatti, esplorare il bosco e sfruttare la verticalità delle aree risulterà fondamentale per raccogliere oggetti di vario tipo. Oggetti che ci permetteranno di potenziare il Puffizzatore, rendendo la nostra vita più facile nelle situazioni più concitate. Alcune scelte di gameplay sono evidentemente derivate dai grandi platform 3D degli anni Novanta, ma non per questo risultano meno funzionali. Anzi. I Puffi: Missione Vilfoglia risulta quasi una boccata di aria fresca, in un mercato ormai focalizzato su differenti tipologie videoludiche.

Un plauso, infine, agli sviluppatori per aver inserito un’inattesa modalità multigiocatore. Attraverso un secondo controller, un vostro amico potrà sedersi vicino a voi e utilizzare un simpatico robottino per aiutarvi in battaglia e per purificare la foresta. Un’aggiunta divertente che, ne siamo certi, farà felici i genitori che decideranno di affiancare i figli nella loro avventura nel bosco.

 

 

Da un punto di vista estetico, I Puffi: Missione Vilfoglia non stupisce e non intristisce. Su PlayStation 5 il frame rate risulta granitico e i modelli tridimensionali dei piccoli esserini blu ci sono sembrati abbastanza definiti. Come già segnalato, manca però il doppiaggio in italiano, che avrebbe contributo a gettarci all’interno della storia con maggior enfasi. Le voci inglesi, comunque, ci sono sembrate perfettamente coerenti con i personaggi e, in qualche occasione, sono pure riuscite a strapparci un sincero sorriso. Discreta la colonna sonora, che accompagna l’azione e che, in alcuni precisi momenti, riesce anche a valorizzarla.

 

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I Puffi: Villaggio Vilfoglia è un titolo divertente, onesto e colorato. Se amate i platform e provate un senso di nostalgia nei confronti dei grandi classici degli anni Novanta, l’opera di OSome Studio potrebbe risultare una gradita sorpresa. Peccato per una leggera linearità di fondo, ma si tratta comunque di un difetto che non danneggia troppo il risultato finale. Risultato che ci spinge a consigliare il titolo non solo ai più giovani, ma anche a tutti coloro che non vedono l’ora di saltare a destra e a manca, nel tentativo di fermare il diabolico Gargamella.

VOTO7.5
Tipologia di gioco

I Puffi: Missione Vilfoglia è platform 3D ricco di oggetti da raccogliere e di zone da purificare attraverso il potentissimo Puffizzatore.

Come è stato giocato

Il titolo è stato giocato su PlayStation 5 grazie a un codice cortesemente fornito dal Publisher.