Gioca a nascondersi Inside, dal primo all’ultimo momento, a celare narrazione e gameplay, a mescolare tutto in un’essenza misteriosa, aleatoria, oscura, che il giocatore non fa particolare fatica a capire, ma molta di più ad apprezzare pienamente. Perché nel suo a tratti pretestuoso tentativo di darsi una certa autorialità il gioco di Playdead in alcuni momenti si dimentica di stimolare in maniera intelligente il giocatore, soprattutto nella parte di mezzo dell’avventura, di per sé già non totalmente soddisfacente in termini di longevità, perché a tre ore di gioco non possono corrispondere 20€ di prezzo.

Inside è un ottimo esempio di narrazione ambientale, quella che in uno speciale di pochi giorni fa abbiamo evocato come possibile salvezza del videgioco per quanto riguarda le modalità e la capacità di raccontare una storia. Poco serve, a parer nostro, nel medium videoludico, un’applicazione senza fantasia degli stilemi narrativi applicati altrove, imporre trama...