È quasi un ritorno al passato l’ultimo capitolo di Mortal Kombat, che già nel suo logo richiama il secondo episodio del franchise, con quell’undici che a numero romano sembra un due. L’ultimo lavoro di Ed Boon e dei ragazzi di NetherRealms Studios rivede alcuni aspetti del combat system e apporta alcune modifiche a quanto visto in Injustice 2, chiaramente sempre celebrando lo smembramento totale di budella e le ossa tritate.

Parte tutto dalla modalità storia, come consuetudine degli ultimi titoli del team di sviluppo, il cui obiettivo è quello di dare alla narrazione un certo spessore. Da quando le vicende della serie sono state reboottate con il nono capitolo, questa ha seguito una linea narrativa completamente diversa da quella che avevamo conosciuto ai primordi, andando a sviluppare degli intrecci che hanno condotto alcuni personaggi alla morte, facendoli finire fuori dal roster. Con Mortal Kombat 11, però, la direzione viene completamente stravolta, sfruttando l&#...