My Time at Portia è probabilmente la più impegnativa delle simulazioni di vita, intendendo con l’aggettivo non le difficoltà rappresentate dall’impianto di gioco ma la quantità, soverchiante, di cose da fare e da tenere a mente, perché il gioco di Pathea Games offre una serie di attività estremamente varia, ognuna delle quali interessanti e con il proprio peso specifico nell’economia complessiva dell’esperienza, ma ha comunque nel crafting il suo cuore, e crafting significa materiali da reperire, trasformare, raffinare, combinare, per creare oggetti, ma anche nuovi strumenti, e accedere così a nuove lavorazioni, creando un circolo virtuoso. Per definirlo in una sola parola non useremmo rilassante, il termine che solitamente più si abbina al genere di appartenenza, piuttosto operoso.

I primissimi momenti ricordano un qualunque Harvest Moon (o Story of Seasons, a seconda che siate fan della prima ora o più recenti della serie), con un’attività da rimettere i...