NBA 2K22, ora si può parlare di next-gen | Recensione

Quello che si prova nei confronti della saga di 2K Sports, ormai da un paio di anni a questa parte, è un bilanciatissimo mix di amore e odio, un perfetto equilibrio in parte dovuto alle innegabili qualità di un brand che anno dopo anno trova il modo di affinare ulteriormente il suo gameplay ed incrementare le dimensioni dell’offerta, in parte frutto dell’eccessivo interesse del publisher di monetizzare tramite transazioni in game più o meno obbligatorie per chi vuole avere una chance online, una volta accettata la sfida del pur sempre affascinante MyTeam, per molti versi, anche quelli negativi, modalità accostabile al FUT di FIFA.

Se con la passata iterazione questa strategia volta a massimizzare gli introiti aveva raggiunto picchi tragicomici, per non dire grotteschi, 2K Sports sembra in parte, ma solo in parte beninteso, aver compreso l’errore.

Prima di entrare nella questione specifica, tuttavia, valgono le ormai solite e classic...