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Alcune radicali scelte di game design e la mastodontica offerta ludica potrebbero scoraggiare i giocatori meno pazienti

L'RPG free roaming secondo Capcom

Dragon’s Dogma non è un GDR per tutti. Nonostante il bizzarro team messo insieme da Capcom (tra le cui fila militano Itsuno e Kobayashi, noti per i loro contributi a Resident Evil e Devil May Cry) abbia mantenuto come obbiettivo quello di creare un titolo il più possibile adatto ai gusti occidentali, il risultato è ben diverso da quanto i fan di Skyrim potrebbero aspettarsi. Senza raggiungere i picchi di sadismo e frustrazione tipici di Demon’s e Dark Souls, alcune radicali scelte di game design e la mastodontica offerta ludica potrebbero scoraggiare i giocatori meno pazienti, o semplicemente sprovvisti di decine di ore da dedicare a un singolo prodotto.

Dragon’s Dogma comincia in maniera piuttosto classica, ossia con la creazione del proprio alter ego, seguita da una breve fase ...