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Un’esperienza tanto evocativa e ben rappresentata da fare in parte ammenda per le mancanze a livello di gameplay

Abbiamo provato a fondo il nuovo, affascinante lavoro di 4A Games

Sono veramente pochi i casi in cui la trasposizione di un’opera letteraria riesce a espandere i confini del materiale originale a livello percettivo. Per quanto lo scopo delle arti audiovisive sia proprio quello di aprire gli orizzonti, coinvolgendo anche i sensi nel trasporto, solo di rado l’effetto del passaggio dalla carta alle immagini è positivo. Se già l’originale Metro 2033 rappresentava un notevole risultato in questo senso, il diretto seguito in uscita a breve, Metro: Last Light, è un successo su tutta la linea. 

Dalle pagine di Dmitry Glukhovsky gli sviluppatori di 4A Games sono riusciti a distillare le evocative descrizioni delle stazioni del metrò di Mosca, divenute rifugio dei pochi umani sopravvissuti a un olocausto nucleare, ...