Red Dead Redemption 2
di Rockstar Games
26 ottobre 2018
Red Dead Redemption 2 non è un titolo semplice, immediato, facilmente digeribile. Non è un’opera universale, che si adegua, si adatta, viene incontro ai gusti e alle inclinazioni del suo pubblico. Semmai è una roccia inamovibile, fortificata da una filosofia di fondo infrangibile sino alle estreme conseguenze, al punto da poter essere considerata una produzione non inclusiva, intransigente, severa. Fa ben poco per assecondare le esigenze dell’utenza contemporanea, fiera della sua coerenza interna, di una visione, artistica prima che ludica, ben definita, granitica, incontrovertibile.
Anche per questo, solo chi ha realmente compreso e carpito la natura intrinseca del primo Red Dead Redemption potrà godersi a fondo ed approcciare correttamente quanto offerto da Rockstar Games con questo secondo capitolo, vero e proprio prologo alle (tristi) avventure del buon John Marston, nonché accorata testimonianza di un tempo storico destinato ad estinguersi per sempre, da lì a poco.
L’attesissimo gioco di Rockstar Games riprende dove il capitolo originale aveva lasciato: la recensione di Red Dead Redemption 2
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