La pubblicazione di Redout è qualcosa di corroborante e rinfrescante, come un getto d’acqua fredda in una afosa giornata di fine estate, e lo è per vari motivi: Perché è bello parlare di una produzione videoludica made in Italy, perché il titolo dei torinesi 34BigThings srl contribuisce a riportare sugli scudi un genere troppo bistrattato negli ultimi anni, quello dei racing game di stampo futuristico, perché dopo il più che apprezzabile Fast Racing Neo offre ai fan di F-Zero e Wipeout la possibilità di tornare a sperare in una nuova iterazione di queste leggendarie serie videoludiche, ma soprattutto perché come avremo modo di vedere, Redout è davvero un gran gioco. Il primo impatto col titolo è una fitta al cuore per i nostalgici; a livello stilistico tutto rimanda a Wipeout, dal design delle auto a quello dei loghi delle scuderie e dei menù, volutamente stilizzati e spigolosi, per arrivare alla martellante colonna sonora techno che contribuisce a rinforzare la vivida sensazione di am...