Rispetto al diretto prequel, non poteva essere altrimenti, Resident Evil Village propone un’avventura meno compressa, più dilatata, caratterizzata da una decisa e sensibile progressione. Laddove al vecchio Ethan Winters erano concessi ben pochi momenti di pausa, incastrato com’era in una fuga continua e a tratti asfissiante, il nuovo capitolo dell’apprezzatissimo brand di Capcom fa tutto con più calma, con tutte le conseguenze del caso.

Resident Evil 7 biohazard è stato un prodotto molto più semplice da comprendere, assimilare, digerire, forte di una rivoluzione ludica e stilistica netta, a suo modo divisiva, trainata, tra le altre cose, dal plus della realtà virtuale, per quanto si sia rivelata una feature ad appannaggio di una ristretta cerchia di pubblico. Non si trattò di un survival horror privo di sbavature, soprattutto sul fronte della gestione del ritmo, ma indubbiamente aveva una personalità molto forte, apprezzata da una buona fetta di fan del brand, oltre che da chi aspettav...