Sleepin’ Guy Deluxe Edition, un puzzle game che dorme su troppi aspetti | Recensione

A inizio dicembre, il piccolo team milanese Chubby Pixel ha portato l’edizione Deluxe di Sleepin’ Guy anche su Xbox Series X. Precedentemente conosciuto come Suicide Guy, per poco meno di dieci euro potrete portarvi a casa un puzzle platform in prima persona composto da venticinque livelli. Ma di cosa si tratta nel dettaglio? È un’esperienza che vale la pena recuperare? Il cambio titolo darà un po’ di visibilità alla produzione nostrana?

Vi è mai capitato di addormentarvi sul divano dopo un bel pasto? Al The Guy protagonista del titolo di Chubby Pixel capita spesso, il sonno ha la meglio e la presa sulla bottiglia di birra mezza piena si allenta pian piano. Si tratta dell’ultima birra, e il nostro protagonista è troppo pigro per uscirne e comprarne un’altra. Da dentro il suo sogno, The Guy capisce che il peggio sta per avverarsi e che la bottiglia si schianterà a terra in mille pezzi se non si sveglia in tempo. E quale metodo migliore di risvegliarsi se non uccidersi nel sogno?

“La fantasia di Chubby Pixel non ha quasi confini” Da qui, il nome originale del gioco, ora edulcorato, e lo scopo finale di ogni livello sarà proprio morire nei modi più dolorosi possibili: che sia schiacciati da una pressa, elettrificati, precipitando da un palazzo o congelati nello spazio aperto. La fantasia di Chubby Pixel non ha quasi confini, come la cattiveria verso l’assonnato e bramoso d’alcool Guy. Ogni stage è diverso dal precedente, pur se l’obiettivo resta sempre quello: trovare un nuovo modo per morire.
Sleepin’ Guy cita molte produzioni geek, tra cui anche videogiochi come Portal e Super Mario, in stage chiaramente ispirati ai titoli Valve e Nintendo. Ma non mancano anche citazioni a film e generi cinematografici, oltre che ambientazioni come falegnamerie, fast food e fattorie.

Sparse per ognuno dei 25 stage inoltre, ci sono altrettante statuette, quasi degli oscar che raffigurano The Guy nelle pose più sconsiderate, unico modo per vedere il nostro protagonista al di fuori del filmato iniziale. Sleepin’ Guy è infatti un titolo in prima persona, un puzzle game con elementi platform che vi inviterà a esplorare ogni stage per poter completare l’enigma ambientale richiesto per far incontrare Guy con il suo tragico destino.

Andando più nel particolare del gameplay però, iniziano a insorgere i primi problemi di Sleepin’ Guy, problemi dovuti all’interazione con gli oggetti e alla conseguente compenetrazione degli stessi. Guy può afferrare oggetti grandi e piccoli e spostarli per lo stage. Purtroppo questa meccanica è poco precisa, e più di una volta richiede di ritentare il movimento, soprattutto con le casse o con gli oggetti da lanciare. Non vedere esattamente dove si posa un determinato strumento, o se abbiamo inserito una determinata chiave in una serratura è una mancanza d’attenzione costante e che dopo un po’ non fa che abbassare l’apprezzamento del titolo.

Si tratta del difetto più grosso della produzione di Chubby Pixel, purtroppo però va a braccetto con una gestione non ottimale della fisica. Ok che si tratta di un gioco onirico, ma non capire quanto in alto si salta o quanto lontano è possibile lanciare un masso o una palla da bowling può essere un problema. Un vero peccato, dato che sono difetti riscontrati anche nelle vecchie versioni. Sebbene il team sia molto piccolo (e il titolo sia venduto a prezzo budget), ci dispiace molto che neanche in questa edizione Deluxe per Xbox Series X siano stati corretti tali problemi.

Purtroppo, oltre alla grande fantasia di Chubby Pixel, e alla curiosità di scoprire come il nostro protagonista morirà nel prossimo livello, non resta molto una volta completato Sleepin’ Guy, e l’esperienza si conclude in poco meno di cinque ore. Nonostante alcune buone idee però, il titolo non è certo un’opera imperdibile, inciampando su se stesso e sulle proprie problematiche tecniche. Non è orribile ma purtroppo facilmente dimenticabile, come un sogno tranquillo che sparisce nei meandri della memoria quando ci si sveglia.