Un paio di generazioni di console fa, esistevano i tie-in, titoli che ripercorrevano quasi pedissequamente eventi e battaglie mostrate al cinema, nei film a cui il videogioco di turno si rifaceva. Ricordati per lo più con disprezzo dai videogiocatori attempati che ebbero la (s)fortuna di testarli con mano, in realtà possedevano un retrogusto estremamente atipico, baluardo di un’epoca ormai cancellata dal progresso tecnologico e, diciamolo senza remore, di una programmazione crossmediale più efficace, accurata, degna delle proprietà intellettuali tirate in ballo.

Nonostante nel sottobosco di questo genere di produzioni si nascondessero autentici capolavori, come un paio di tie-in de Il Signore degli Anelli per esempio, anche i più affezionati ed irriducibili nostalgici ammetteranno che per lo più, in effetti, si trattasse di titoli scadenti, per nulla originali, tecnicamente imbarazzanti.

Eppure, non poteva esserci altra saga se non Stranger Things a resuscitare e riproporre questa decl...