Riuscire a realizzare un buon survival horror senza scadere nei soliti cliché del genere è ormai un’impresa ardua. Dagli albori ad oggi abbiamo infatti visto ogni sorta di gameplay, ambientazione, creatura letale e via discorrendo, lasciando ormai ben poco spazio di manovra ai poveri team di sviluppo che in più di un’occasione non hanno più saputo che pesci pigliare. Non è un caso che la serie Resident Evil, nel corso dei suoi ormai vent’anni di vita, abbia già cambiato aspetto una volta e si appresti a ripetere nuovamente la rischiosissima operazione il prossimo gennaio 2017. Se però il lavoro è svolto con cura ed intelligenza non è affatto raro trovare buoni prodotti che, pur rimanendo nei confini dei soliti stereotipi horror, sono comunque in grado di regalare un’esperienza più che dignitosa. Sarà questo il caso di Syndrome, survival horror sci-fi che sembra proprio essere il fratello minore di produzioni quali Alien: Isolation e System Shock?

La struttura narrativa scelta da