The Legend of Zelda: Link’s Awakening: la recensione

E pensare che si tratta di un remake. The Legend of Zelda: Link’s Awakening lo è del gioco omonimo originariamente uscito su Game Boy nel 1993, e dei più fedeli, perché almeno per quanto riguarda l’aspetto squisitamente ludico non modifica praticamente nulla dell’impianto di gioco originale: stessa l’impostazione da action adventure bidimensionale inquadrato da una visuale dall’alto a tre quarti, identica la mappa del mondo, persino negli angoli più reconditi e, all’apparenza (perché davvero nulla nell’Isola Koholint sta lì per caso), insignificanti, immutata la progressione, dettata dall’ottenimento dei vari oggetti, come si faceva una volta, e regolata da un world design pazzesco, intelligente e creativo. Nessuno di questi elementi evidenzia minimamente anche il più piccolo segno di erosione causata dal passare del tempo, tutto funziona benissimo oggi come allora, il che equiva...