Quando XIII uscì nel 1984, ci si rese subito conto di star leggendo un fumetto di altissimo livello. Jean Van Hamme e William Vance pubblicarono per Dargaud la storia di un uomo (XIII, appunto) dal passato misterioso. Una storia ispirata al libro di Robert Ludlum The Bourne Identity, ma che ottenne presto una propria identità, passando gradualmente attraverso anche altri media. Tra questi spicca sicuramente XIII, sparatutto in prima persona sviluppato da Ubisoft e da Feral Interactive nel 2003 per PlayStation 2, Xbox, Nintendo GameCube e PC.

Arriviamo così al novembre del 2020, quando PlayMagic decide di riportare in vita il titolo con un remake, che però non ottiene il successo sperato. Il titolo è funestato da problemi tecnici che riguardano non solo il comparto grafico, ma anche le animazioni, le hitbox dei colpi, il gunplay e l’IA nemica. Un vero e proprio disastro che delude tutte le aspettative e che sembra aver bisogno di diversi mesi di sviluppo per essere rifinito e divenire, quantomeno, giocabile.

E così è stato.

A distanza di quasi due anni è Tower Five a prendere il comando della situazione, correggendo gli errori della precedente edizione e dando vita alla versione definitiva di XIII Remake. Nelle ultime settimane abbiamo rivissuto l’avventura del nostro combattente smemorato e siamo finalmente pronti per parlarvene.

UN TITOLO DA RICORDARE

Quando uscì vent’anni fa, XIII venne accolto positivamente dalla critica. Non si gridò al capolavoro, ma i pregi del titolo superavano abbondantemente i difetti. A balzare all’occhio era senza dubbio l’aspetto tecnico, caratterizzato da una grafica in cel-shading di grande qualità, valorizzata da una regia a fumetti che ricordiamo con estremo piacere ancora oggi. XIII è infatti un titolo che, nel suo piccolo, ha lasciato un grande solco nei cuori dei videogiocatori di inizio anni Duemila e che, per questo motivo, non deve cadere nel dimenticatoio.

La trama segue quella dei primi cinque volumi del fumetto, con XIII che si risveglia su una spiaggia senza memoria. Cosa lo abbia portato lì e quale sia il suo passato, però, è qualcosa che dovrà scoprire mentre si farà strada affrontando numerosi soldati decisi a ucciderlo una volta per tutte. Non lo nascondiamo: se nel 2003 la narrativa del titolo sviluppato da Ubisoft poteva sembrare accattivante, nel 2022 sono evidenti i passi da gigante fatti nell’industria videoludica. La trama scivola tra le dita senza dare spessore a determinate situazioni, mentre i filmati mancano di quel ritmo cinematografico tipico delle produzioni più recenti. 

Trattandosi di un remake che, effettivamente, ha modificato alcune cut-scene ci saremmo aspettati un lavoro più preciso sotto questo punto di vista. Il fascino retrò è certamente evidente, ma difficilmente potrebbe fare presa su coloro che non hanno giocato il titolo originale uscito a suo tempo.

XIII Remake

UN GUNPLAY RINNOVATO

La nuova versione di XIII Remake è un gioco nuovo sotto molti punti di vista. Il gameplay del titolo è stato corretto in ogni sua forma, consegnando al pubblico un titolo divertente da giocare e privo di gravi sbavature. Come già accennato, stiamo parlando di uno sparatutto in prima persona dal forte taglio narrativo, dove il giocatore deve percorrere lunghi corridoi e affrontare orde di avversari per raggiungere l’inizio del livello successivo. Il level design, per quanto funzionale, risulta evidentemente datato, dimostrando per l’ennesima volta i balzi in avanti fatti dal settore. Nonostante ciò, però, il gioco risulta divertente e la grande varietà di situazioni permette alla produzione di rimanere più che godibile anche nel 2022.

È con il gunplay, però, che si notano le enormi modifiche rispetto all’edizione di due anni fa. Le hitbox sono state corrette e le armi che si possono utilizzare trasmettono finalmente al giocatore il giusto feedback. La pistola “suona” come una pistola e il fucile “suona” come un fucile, permettendoci di apprezzare le numerose bocche da fuoco inserite nel titolo dagli sviluppatori. Un risultato straordinario, che ci sentiamo di premiare.

XIII Remake

ESTETICA E COMPROMESSI

Visivamente non si può certo dire che XIII sia un titolo moderno. La natura dell’opera originale emerge prepotentemente, ma la grafica cel-shading riesce a far percepire meno i molti anni passati dalla prima release del titolo. L’effetto cartoon lascia il posto a modelli tridimensionali, ma il risultato finale ci ha comunque convinti. A un colpo d’occhio riuscito si accompagna anche una grande fluidità, che su PlayStation 5 ci permette di raggiungere facilmente i 60 FPS. Se la colonna sonora risulta buona, ma non eccezionale, la versione inglese del titolo vanta il doppiaggio di David Duchovny (Fox Mulder di X-Files) che si è evidentemente divertito nella parte del protagonista. Altalenante, invece, il doppiaggio in italiano, che non brilla certo per qualità (come la maggior parte dei videogiochi dell’inizio anni Duemila).

XIII Remake è finalmente un titolo degno di nota. Gli sviluppatori hanno deciso di rilasciare una patch gratuita per tutti coloro che hanno acquistato la precedente (terribile) versione, mentre tutti i nuovi utenti potranno direttamente mettere mano a questa nuova iterazione del gioco. Un gioco che, pur non risultando perfetto, deve essere ricordato e che ci ha sinceramente divertiti. Siamo felici di vedere che l’ultima versione dell’ opera di Ubisoft e Feral Interactive non sia stata quella versione piena di problemi vista due anni fa e che il titolo sia riuscito a ottenere nuovamente la sua dignità. Anche le storie peggiori, in fondo, possono avere un lieto fine.

VOTO8
Tipologia di gioco

XIII Remake è uno sparatutto in prima persona tratto dal fumetto di Van Hamme e Vance con un grande focus sulla narrazione.

Come è stato giocato

Il titolo è stato giocato su PlayStation 5 grazie a un codice cortesemente fornitoci dal publisher italiano.