Quando uscì nel 2013, Gone Home spiazzò un po’ tutti. Nonostante i videogiochi di stampo narrativo fossero già una realtà, non era facile imbattersi in un racconto tanto profondo e intimo. Trattare il tema dell’amore con la naturalezza con la quale hanno lavorato i ragazzi di Fullbright Company non è certo cosa da tutti. Per questo motivo, infatti, il gioco venne apprezzato da pubblico e critica, riuscendo a vendere più di 700.000 copie entro l’ottobre del 2017.

Un risultato a dir poco sorprendente per un titolo indie. Ancora più sorprendente se si pensa che, inizialmente, il progetto doveva essere ben altro. La software house è stata infatti fondata da Steve Gaynor, Karla Zimonja e Johnnemann Nordhagen, tre ragazzi che avevano lavorato ai DLC di BioShock 2. Forti di questa esperienza, il trio aveva quindi intenzione di dar vita a un gioco dove l’utente fosse chiamato a esplorare una casa guidata da un’intelligenza artificiale. Con il passare del tempo, il...