Dovendo commentare e analizzare solo le certezze, quelle relative al matrimonio tra Microsoft e Bethesda sono attualmente solo due. La prima è che da qualche giorno gli abbonati a Xbox Game Pass hanno venti nuovi titoli (diciannove in realtà considerando che DOOM Eternal bazzica la piattaforma già da un po’) con cui sollazzarsi, autentici capolavori, e in certi casi avventure letteralmente mastodontiche, che rendono il servizio della casa di Redmond sempre più attraente ed irresistibile agli occhi dei fan.
Nonostante qualche illustre escluso, Fallout 3 su tutti, le new entry spaziano tra i generi, le epoche storiche, tra i brand dell’apprezzato publisher americano. DOOM 64 e The Elder Scrolls III: Morrowind testimoniano la lunga storia di Bethesda e rappresentano l’occasione ideale per recuperare due autentiche perle del passato. Prey e Dishonored sono la strada preferenziale per farsi un’idea del talento dei ragazzi di Arkane Studios, magari in attesa dell’ormai prossimo D...
Quella tra Bethesda e Microsoft non è una liaison come altre e non solo per il quantitativo annichilente di denaro che ha smosso
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