Quello di Call of Duty: Black Ops IIII è un battle royale a suo modo atipico, particolarissimo, figlio di un retaggio che non tradisce le sue origini. Nonostante Blackout sia un prodotto evidentemente e chiaramente derivativo, un erede illegittimo, per non dire clone all’ennesima potenza, del arcinoto ed apprezzatissimo PlayerUnknown’s Battlegrounds, c’è un dettaglio che ne distingue il ritmo e, allo stesso tempo, aiuta ad esaltarne il gunplay estremamente più raffinato e profondo del pur affermato concorrente.

Dopo decine e decine di partite, dopo numerose ore passate sui server del gioco, possiamo affermarlo senza alcun timore di smentita: questa modalità serviva a rinvigorire lo spirito di una saga che rischiava di avvitarsi mortalmente su sé stessa, inseguendo trend ormai superati, accontentandosi di convincere riproponendo il solito, familiarissimo, mix di meccaniche ampiamente collaudate.

Call of Duty Black Ops IIII screenshot

Visivamente il titolo ricorda molto alcuni scorci di PlayerUnknown’s Battlegroun...