La sensazione, netta e lampante una volta riaccese le luci al termine della conferenza pre-E3, è che la casa di Redmond, un po’ come fece Nintendo anni fa, non ha più alcun interesse di inseguire Sony in quello che, ormai, è il suo campo di competenza, unica, tirannica dominatrice di un settore, quello del gaming di stampo classico, forse sul punto di essere fagocitato, distrutto, certamente sfigurato da device ibridi, smartphone sempre più potenti e, sperano ai piani alti di Microsoft, dai servizi, da piattaforme sempre più proiettate sulla rete, in un luogo tutt’altro che fisico, dove non ci sono generazioni di console a dettare l’inesorabile invecchiamento dei formati.

Paradossale che l’azienda americana tenti l’impresa varando l’ennesima rivoluzione hardware, innalzando al ruolo di campione un mostro di specifiche tecniche capace di ridicolizzare, con i freddi numeri s’intende, l’ancor giovanissima PlayStation 4 Pro.