C’è sempre un problema con i film che adattano i videogiochi, cioè il fatto che li adattino. Come avviene con l’adattamento di un libro, anche con i videogame i film prendono la storia e la utilizzano per un’avventura filmica che ha tutte le caratteristiche di un’avventura filmica. Se poi sono pessime produzioni o sventurate sceneggiature cercano anche di integrare gli elementi tipici del videogioco in questione (era accaduto con la soggettiva in DOOM), come fosse una specie di contentino per gli spettatori o un’evidenza che davvero il videogioco sia stato adattato a tutti i livelli. Invece è evidenza solo della scarsa conoscenza degli elementi realmente costitutivi di un videogioco (per tornare all’esempio della soggettiva, quella è una soluzione che DOOM, il gioco, ruba al cinema, che l’aveva inventata decenni prima).

Quelli non sono film tratti da videogiochi, ma film che utilizzano i medesimi personaggi (Ralph Spaccatutto) o le medesime trame di alcuni noti ...