Viviamo da anni con l’eterno timore dello spoiler, sopra la nostra testa aleggia una pericolosa spada di Damocle che ci spinge a muoverci guardinghi per il web per l’intera durata del giorno, con la paura di poter incappare in qualche informazione che vada a rivelarci il colpo di scena del film ancora non visto, del gioco non ancora giocato, come successo in questi giorni con The Last of Us Part II. Un pericolo che non siamo ancora riusciti ad arginare e che ha, inevitabilmente, dato potere a tutte quelle persone che vivono del dolore altrui: più è grande il timore, d’altronde, maggiormente si intensifica la presenza di losche figure pronte ad approfittare di quella debolezza; più implori “no spoiler” e più sarà facile imbatterti in uno di essi.

La soluzione è una sola: ricordarsi che la qualità del prodotto che stiamo approcciando non è data da quel colpo di scena di cui ci è stata privata la sorpresa.

Ci sono diversi modi di godersi un videogioco: non po...