Emozioni e sensazioni simili, per quanto diametralmente opposte una volta soppesate e rapportate alle rispettive tipologie di esperienza proposte ed esperite. Red Dead Redemption 2, nella sua controparte online, rischia di cadere nello stesso burrone che ha inghiottito (e distrutto) il pessimo Fallout 76, un disastro attualmente evitato per un soffio, una manciata di centimetri che, sebbene al momento non bastino per delineare i contorni di un MMO predestinato a settare nuovi standard del genere, sono certamente sufficienti per determinare un passatempo potenzialmente assuefacente e coinvolgente oltremisura.

Il motivo di una simile assonanza , che di primo acchito potrebbe apparire grottesca e pessimistica, va ricercato nella complessa e controversa adattabilità di un gameplay concepito per il single player a quelli che sono i ritmi e le esigenze del gioco online.