Con Resident Evil è evidente più che in altre saghe, semplicemente perché al brand di Capcom, come le dispettose scale della più nota scuola di magia del mondo, piace cambiare. E farlo spesso, in comunione con i trend del momento.

Sì, perché esistono tantissime fan base le cui frange più intransigenti storcono il naso ogniqualvolta si palesi lo spauracchio del cambiamento, della novità, dell’inusuale. Va bene tutto, purché tutto resti uguale a sé stesso. Almeno fino a quando non è più in voga lamentarsi per la totale assenza di coraggio negli sviluppatori.

Critiche a parte, il survival horror di Capcom ha conosciuto diverse rivoluzioni, pur restando sempre fedele al concept che realmente lo anima, ovvero indagare su quel resident evil a cui accenna il titolo, sia esso incarnato negli zombie e nelle mostruosità che vagano per le strade di Racoon City, o nell’ambizione sfrenata della Umbrella Corporation, sempre pronta a superare qualsiasi limite pur di raggiungere i suoi scopi.

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