Rivelato nel corso di un evento digitale a giugno del 2020, Returnal ha da subito attirato l’interesse del pubblico di tutto il mondo. Merito in gran parte del design sci-fi che pesca a piene mani dalle opere di Giger e di Beksiński, in grado di dare vita a un mondo, Atropos, ricco di sfaccettature e dal fascino oscuro. Con il passare del tempo, però, l’opera ideata da Housemarque è diventata sempre più difficile da comunicare, mostrando sempre più l’essenza roguelite voluta dagli sviluppatori. Essenza che rende difficile conciliare la narrativa lineare tipica delle esclusive Sony con le meccaniche ludiche appartenenti a questo genere di giochi.

Eppure, nonostante uno scetticismo prolungato sino all’uscita del titolo, Returnal si è dimostrato un vero capolavoro. Un titolo in grado non solo di dimostrare la maturità raggiunta dai dev finlandesi, ma anche di approdare sul mercato come un prodotto nuovo sotto diversi punti di vista. Tra un The Last of Us, un Ghost of Tsushima e un God of War, Returnal ha lo stesso effetto di una boccata d’aria fresca, perfetta per chiunque si senta soffocato da giochi troppo simili tra loro.

Returnal

RETURNAL APPRODA SU PC

Il successo del lavoro di Housemarque ha permesso a Returnal di divenire un titolo apprezzato dalla critica di tutto il mondo, vincendo diversi premi ai The Game Awards e a D.I.C.E. Awards. Peccato, però, che il pubblico non sia stato particolarmente ricettivo, forse spaventato proprio dal succitato effetto novità. Nel giugno del 2021, Returnal ha superato le 560.000 copie vendute, un risultato non trascurabile, ma ben lontano dai grandi successi commerciali. Nonostante questi risultati, Sony ha deciso di portare finalmente le avventure di Selene anche su PC, grazie a un porting disponibile dal 15 febbraio.

Varrà la pena tornare su Atropos? Ma, soprattutto, il gioco funzionerà bene anche su Steam Deck? Scopritelo nella nostra consueta analisi dedicata all’approdo di esclusive PlayStation sulla piattaforma ibrida di Valve.

Returnal

UN TITOLO IMPONENTE

Com’era logico attendersi, la versione PC di Returnal prende quanto di buono visto sulla più recente piattaforma targata Sony e lo eleva alla massima potenza. Gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire quattro modalità di gioco (Low, Medium, High ed Epic) per poter scegliere il tipo di esperienza in base alla potenza del proprio computer. Ognuna di queste modalità, inoltre, è personalizzabile in ogni singolo aspetto, dando vita a una versione Custom per ogni palato. La quantità di possibili interventi ha davvero dell’inverosimile e va dal ray tracing sino alla profondità di campo e alla quantità di particellari.

Returnal è un titolo che, per essere apprezzato appieno, necessita del giusto bilanciamento tra risoluzione e frame rate. Un bilanciamento che trova il suo compimento quanto si riescono a raggiungere i 4K e i 60 frame al secondo, in modo da godere di ogni singola sfumatura ludica e visiva del capolavoro targato Housemarque. Segnaliamo, inoltre, la compatibilità con i DualSense di Sony. Una compatibilità che effettivamente permette all’esperienza finale di fare un balzo in avanti. Non ci eravamo resi conto sino a oggi di quanto le avventure di Selene traessero benefici dai grilletti adattivi e dal feedback aptico. Poco importa, quindi, se siete giocatori da mouse e tastiera. Vi consigliamo di giocare comunque attraverso l’ottima periferica creata per PlayStation 5.

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UNA QUESTIONE DI COMPROMESSI

Per quanto riguarda la versione Steam Deck, mai come questa volta ci siamo trovati di fronte alle limitazioni della piattaforma Valve. Questo perché non solo la batteria rischia di venir rapidamente consumata dalla potenza necessaria per far girare Returnal, ma anche per la qualità visiva alla quale si è costretti a scendere per mantenere almeno i 30 FPS. Stiamo parlando delle impostazioni di gioco al minimo, con qualche elemento estetico persino disattivato. Il risultato, per quanto mediamente fluido, è comunque scadente sotto il profilo grafico, soprattutto rispetto alle altre versioni. Certo: giocare al titolo Housemarque in portabilità è un vero piacere, ma i compromessi necessari per riuscirci ci sono sembrati davvero eccessivi.

Abbiamo passato diverse ore a giocare e a mettere costantemente mano alle impostazioni grafiche. Mai come questa volta abbiamo sentito il bisogno di un’interfaccia più intuitiva, in modo da aiutare tutti coloro che da Steam Deck si aspettano un ponte tra il mondo console e quello PC. Quello che ci siamo trovati davanti, invece, è una miriade di parametri da regolare. Parametri poco intuitivi per un pubblico di giocatori più “casual” e che hanno minato la nostra fruizione del titolo, costringendoci a passare più tempo nei menù che nel gioco vero e proprio.

Returnal si conferma come una vera gemma all’interno del panorama dei titoli first party di Sony. Una gemma da giocare e rigiocare, che consigliamo con tutto il cuore ai giocatori PC, che hanno finalmente l’opportunità di vivere una delle esperienze videoludiche più accattivanti degli ultimi anni. Discorso diverso per i possessori della piattaforma ibrida di Valve, ai quali consigliamo il titolo Housemarque solamente se disposti a scendere a compromessi sul piano grafico. Si tratta, infatti, di valutare i pregi e i difetti presenti in questa versione.

Per noi il gioco non vale la candela e, soprattutto, il risultato finale rischia di minare il potenziale artistico ed estetico di Returnal. Allo stesso tempo, le dinamiche roguelite e la natura “mordi e fuggi” del gioco si sposano alla perfezione con una console portatile. Insomma: in attesa di una nuova iterazione più potente di Steam Deck dovete compiere una scelta. Siete disposti a vivere Returnal a “Low” con un frame rate che fatica a raggiungere i 30 frame al secondo? In caso di risposta affermativa, Selene non vede l’ora di esplorare Atropos insieme a voi.