In un lungo speciale pubblicato nella sezione del Washington Post dedicata ai videogiochi, i realizzatori di The Last of Us Parte II parlano della creazione e dello sviluppo del personaggio di Ellie, iconica eroina della saga che ha fatto il suo debutto nel 2013 e che tornerà con un nuovo capitolo il 19 giugno.

Nel video, che trovate qui sopra, possiamo vedere vari stadi della trasformazione di Ellie dalle pagine della sceneggiatura al personaggio definitivo, con concept art, sessioni di motion capture e molto altro.

LA CREAZIONE DEL NOME

Neil Druckmann, sceneggiatore e co-regista del gioco, ha scelto il nome di Ellie mentre attendeva la nascita del suo primo figlio e e compilava la lista dei nomi: “Mi piace trovare cose con cui ho un legame emotivo, inserendole poi in una storia. In questo modo mi sento più coinvolto, diventa qualcosa di personale. È uno dei motivi per cui abbiamo scelto di chiamarla Ellie.”

Ma le origini del personaggio, che inizialmente si chiamava Lily, risalgono a quando Druckmann andava ancora alla Carnegie Mellon University, nel 2004: Ellie, infatti, nacque per un concorso indetto nientemeno che da George Romero per realizzare un videogioco ispirato alla Notte dei Morti Viventi. Druckmann non vinse, ma i personaggi e le situazioni che ideò per il concorso divennero le basi su cui meno di dieci anni dopo costruì il videogioco. “Sviluppai l’idea di questo poliziotto che proteggeva una ragazzina,” spiega. “Lei aveva perso il padre, lui aveva perso il figlio.” Tra le ispirazioni vi erano ICO (2001) e il fumetto Sin City – That Yellow Bastard.

Il progetto iniziale era quello di una graphic novel, ma conclusa la lavorazione di Uncharted 2 divenne un videogioco: “Quando finimmo Uncharted 2, ci dividemmo in due team. Uno lavorava a Uncharted 3, mentre io e Bruce Straley sviluppavamo quello che inizialmente doveva essere un reboot di Jak and Daxter ma che divenne rapidamente una cosa a sè stante. Proposi l’idea che avevo pensato anni prima, e iniziammo a lavorarci. È in quel momento che la storia di Ellie e Joel iniziò a prendere forma”. Joel inizialmente non era un poliziotto, e la ragazzina non aveva problemi per la perdita del padre ma perché aveva perso praticamente chiunque amasse.

the last of us parte 2 ellie

L’ASPETTO DI ELLIE

L’aspetto del personaggio venne ideato da Druckmann e dalla senior character concept artist Hyoung Taek Nam. L’estetica principale, composta dalle scarpe Converse e dalla t-shirt con la palma, doveva richiamare infanzia e innocenza, in un mondo dove pace, ordine e legge sono stati rimpiazzati da brutalità incessante: “Nonostante tutto il coraggio e la tenacia di Ellie, è ancora una bambina che cresce in un mondo pericoloso,” spiega Ashley Swidowski, che ha progettato Ellie nel sequel. “La palette di colori chiari, la maglietta con un disegno e le sneaker casual evocano la sensibilità di una giovane persona in contrasto con le situazioni molto adulte che è costretta ad affrontare”.

ASHLEY JOHNSON

La personalità di Ellie è stata sviluppata anche dalla doppiatrice di Ellie, Ashley Johnson, le cui espressioni facciali sono state registrate in motion capture. Ma la Johnson è stata utile anche in termini di scrittura: la sua passione per lo spazio, infatti, si è tradotta nell’aspirazione di Ellie a diventare un’astronauta. “Avevamo scritto solo un paio di scene quando coinvolgemmo Ashley Johnson,” spiega Druckmann. “Moltissimo della personalità di Ellie è basata su quella di Ashley e sul suo umorismo.”

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L’OMOSESSUALITÀ DI ELLIE

Nel mini-prequel del 2014 “Left Behind”, sboccia la relazione tra Ellie e Riley: un’amicizia che lentamente si trasforma in un amore adolescenziale. Ma Druckmann non aveva concepito la protagonista come gay fin dall’inizio: la decisione divenne chiara alla fine della produzione di The Last of Us, mentre sviluppava la graphic novel American Dreams, in cui Ellie incontra Riley. “La decisione,” spiega, “si solidificò solo quando lavorammo a Left Behind. È lì che abbiamo deciso che Ellie sarebbe stata gay.”

Nello scrivere il personaggio di Bill, che compare nel primo gioco e si rivela gay, Druckmann era molto nervoso per la possibile reazione di Naughty Dog, Sony o del co-regista Bruce Straley. Tuttavia furono tutti d’accordo sullo scegliere tematiche raramente esplorate nei videogiochi. La filosofia di Naughty Dog è raccontare “storie originali e interessanti”, che includano minoranze, sessualità o credi religiosi scarsamente rappresentati nei videogiochi o in altre aree della cultura popolare.

PARTE II

Druckmann iniziò a pensare al sequel non appena terminò la produzione di The Last of Us, mentre il team stava lavorando a Left Behind. “L’idea iniziale che proposi ad Ashley Johnson era un po’ diversa,” spiega lo sceneggiatore. “Ma il cuore era quello, così come i passaggi principali.”

Nel sequel troveremo una Ellie più arrabbiata e complessa, il suo umorismo sarà sostituito dal cinismo: la storia sarà incentrata sull’attraversare l’odio quando l’amore è perduto. Ellie esplorerà la sua identità di donna omosessuale in una relazione con un personaggio di nome Dina, ma dovrà anche affrontare il trauma: “Nel primo gioco la vediamo crescere e maturare, per certi versi assistiamo alla sua corruzione da parte della violenza che sperimenta. Sta smantellando la sua innocenza. Quindi in questo seguito abbiamo voluto esplorare ciò che le accade mentre diventa adulta. Perché in questo mondo, per sopravvivere, sei costretto a fare cose orribili.”

Vi ricordiamo che The Last of Us Parte II uscirà in esclusiva per PlayStation 4.

Di seguito trovate la sinossi ufficiale del gioco:

Cinque anni dopo…

Dopo un pericoloso viaggio attraverso gli Stati Uniti flagellati dalla pandemia, Ellie e Joel si stabiliscono in Wyoming.

La vita in comunità garantisce loro una nuova stabilità, nonostante la costante minaccia degli infetti e dei sopravvissuti più disperati.

Ma quando un inatteso evento compromette quegli equilibri, Ellie decide di intraprendere un nuovo viaggio. Questa volta per ottenere giustizia. La caccia ai responsabili, tuttavia, le riserverà strazianti ripercussioni fisiche ed emozionali.